Amarone, si cerca l’accordo

di redazione

Le Famiglie Storiche offrono al Consorzio 160 mila euro per chiudere il contenzioso sull’uso del nome.

All’indomani del responso d’appello a lei sfavorevole, l’associazione Famiglie Storiche propone al Consorzio vini Valpolicella di investire in attività promozionali i 160.000 euro destinati alla pubblicazione della sentenza su due quotidiani nazionali.

Pur avendo già presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza, l’associazione ha ribadito la piena disponibilità a chiudere la vicenda in via stragiudiziale “Se il Consorzio è d’accordo – sostiene il presidente Alberto Zenato – potremmo destinare quegli oltre 160.000 euro, incrementati del 10-15% dell’importo, per fini più utili della pubblicazione sui quotidiani. La nostra proposta mira a chiudere la querelle, mettendo gli stessi soci del Consorzio nelle condizioni di ridurre le spese del contenzioso legale che gravano anche sui bilanci dell’ente di tutela”. Zenato conclude ricordando come “nella lettera da noi inviata al Consorzio il 19 dicembre scorso, avevamo tra le altre cose dato la disponibilità di rientrare, a discrezione di ciascuna singola azienda de Le Famiglie Storiche, all’interno della compagine del Consorzio stesso”.

In caso di accordo l’associazione si dichiara disponibile anche a rinunciare all’uso del marchio all’estero, a loro avviso possibile in virtù di una precedente decisione dell’EUIPO – Ufficio per la proprietà intellettuale.

La risposta del Consorzio non si è fatta attendere. Ricordando di aver agito su richiesta del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e pur apprezzando l’apertura mostrata, il Presidente Andrea Sartori afferma che “il doveroso atteggiamento di apertura e di ascolto non può ribaltare quanto disposto dalla causa civile. La sentenza ha accertato infatti atti di concorrenza sleale, comportamento che non può essere risolto con un semplice ‘lascito’ di una somma di denaro, la cui proposta è stata per altro già bocciata dal consiglio di amministrazione dell’ente consortile” Riguardo invece alle decisioni dell’EUIPO il Consorzio precisa inoltre che si tratta di “un organo amministrativo europeo, e che il giudice d’appello ha stabilito non corretta la sua decisione”. “Quando le condizioni lo permetteranno – conclude Sartori – saremo pronti a investire insieme in favore della promozione del territorio”.