Nuovi trend di consumo in USA

di redazione

Da un’indagine del Wine Market Council emergono chiare le tendenze salutistiche dei consumatori americani, che si allontanano dal consumo di alcolici.

Perché i consumatori statunitensi abbracciano moderazione e benessere? Chi vive uno stile di vita “libero da”? Queste le domande alle quali Lulie Halstead, co-fondatrice e CEO di Wine Intelligence, ha provato a rispondere durante una conferenza organizzata dal Wine Market Council.

Con l’incontro di San Francisco l’organizzazione californiana che studia le tendenze in essere tra i consumatori di vino nel mercato interno, La Halstead, ha voluto introdurre il suo intervento utilizzando l’espressione “One could call it the perfect storm”, a testimoniare i profondi sconvolgimenti che contemporaneamente segnano il mercato americano, ai quali l’intera filiera è chiamata a dare pronta risposta.

Halstead ha chiarito come i consumatori abituali di vino sono scesi nel giro di 11 anni (2008-2019) dal 14% al 10%, spostando le proprie preferenze verso le bevande analcoliche. Questo dato è in linea con le intenzioni future, con un terzo dei consumatori intervistati che dichiara di “voler ridurre attivamente la quantità di alcol bevuta”. Un dato importante soprattutto in prospettiva, in virtù del fatto che è nella fascia più giovane (21-34 anni) che questa percentuale sale fino al 57%.

Gli stessi consumatori abituali mostrano una chiara tendenza verso uno stile di vita ‘free-from’, con positive conseguenze verso la categoria dei vini biologici, percepiti come salubri tanto per l’individuo quanto per l’ambiente circostante.

Il congresso ha anche affrontato il tema dei dazi, con Jon Moramarco, managing partner di BW 166 LLC, ritiene i clienti poco inclini ad aumentare il loro budget. Questo, ad avviso del manager, costringerà i distributori e i ristoranti a rivedere la loro politica di acquisti, orientandosi verso un minor numero di referenze. Una soluzione che comunque non risolve completamente il problema, almeno stando a quanto accaduto ai vini francesi. Nel giro di un solo mese, ricorda Moramarco, le vendite di vino rosso d’oltralpe sono diminuite del 22,2% in volume e del 50,8% in valore.