Unione Italiana Vini fotografa un decennio di crescita per il pinot grigio, oggi il vino italiano più esportato all’estero.
Il Pinot Grigio è tra i vitigni più coltivati in Italia, con una crescita della superficie vitata dal 2010 ad oggi ha fatto segnare un + 83% di nonché il primo vino italiano bianco fermo per volumi di esportazione. Dei 67mila ettari mondiali vitati, 31.360 si trovano in Italia (47%). Di questi l’87% è coltivato nel Triveneto, che raccoglie dunque il 41% della produzione mondiale.
Crescita che ha interessato anche il prodotto imbottigliato in Italia, nel 2018 pari a 2,2 milioni di ettolitri (1,7 a Dop o Igp), per un totale di 298 milioni di bottiglie, di cui 168 milioni prodotte delle Venezie.
Questo il quadro che emerge dal lavoro svolto dall’Osservatorio del Vino UIV sulla produzione e commercializzazione dei vini a base Pinot grigio in Italia, presentati a Verona in una riunione tra la stessa UIV e l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
Così Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini “È fondamentale impostare una strategia di monitoraggio delle produzioni, per comprendere come sta evolvendo la situazione di questo importante vino italiano. Solo così potremo consentire alle imprese di svolgere in maniera consapevole le migliori valutazioni sulla realtà del mercato e intraprendere opportune strategie di governo dell’offerta e le conseguenti scelte commerciali”.
“Il lavoro condotto sul Pinot grigio – ha continuato il coordinatore Vino di Alleanza Cooperative Agroalimentari Luca Rigotti – dimostra che nel comparto vitivinicolo possiamo disporre di dati molto importanti per poter leggere l’andamento del settore. Si tratta di un vero e proprio capitale informativo che va poi opportunamente messo a sistema”.
I dati sui quali è stata effettuata l’elaborazione sono stati forniti dall’organismo pagatore nazionale Agea, dai principali organismi di controllo e dal registro telematico SIAN (fonte ICQRF) con riferimento all’anno 2018.