Zaia: no a nuovi impianti di Prosecco

di redazione

Il Governatore del Veneto contrario all’idea di ampliare l’area del Prosecco, spingendo invece verso un’agricoltura a impatto zero.

Luca Zaia ha ribadito la sua contrarietà all’estensione del territorio di produzione del Prosecco. Trascorsi dieci anni dal decreto ministeriale che attribuì l’uso esclusivo del termine Prosecco al territorio veneto-friulano permettendo lo sviluppo del sistema Prosecco, il Governatore ritiene sia giunto il momento di concentrarsi sulla valorizzazione dell’area Unesco e su metodi di coltivazione a basso impatto ambientale.

“Io non firmerò mai nessun decreto per autorizzare nuove superfici alla produzione di Prosecco, casomai si potranno recuperare piantumazioni di glera preesistenti e di vecchia data”, dichiara Zaia nel corso del convegno ‘Quali prospettive per il sistema Prosecco e Pinot grigio’. A proposito della tanto attesa svolta green il Governatore sostiene che “Non è vero che non si può coltivare senza glifosate e senza presidi. Non posso accettare che i produttori del Prosecco siano sul banco degli imputati: produrre in modo sostenibile si può. Spetta ai Consorzi di tutela utilizzare bene gli strumenti giuridici della programmazione per governare l’offerta e tutelare il reddito dei viticoltori. Dove ci sono viticoltori non ci sono frane, sono loro il primo presidio del territorio».

Soddisfatto il Direttore del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Luca GiaviSi tratta di una richiesta che noi avevamo già avanzato nel 2011 e che negli anni avevamo portato avanti con convinzione. L’annuncio del Governatore non può che farci sorridere perché regola il mercato e la coltivazione. Il problema vero, premesso che siamo già attrezzati per restare nelle norme di adesso, è quello di monitorare chi coltiva glera fuori dal perimetro idoneo per la denominazione”.

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