Continua il fenomeno Rosé

di redazione

Non si arresta la crescita del vino rosato, che anche nel 2018 fa registrare numeri record sui mercati mondiali.

 

Nella sua annuale pubblicazione l’Observatoire Mondial du Rosé rivela un’ulteriore espansione dei vini rosati, in continuità con un trend che ha spinto questa tipologia, una volta riservata ad un ristretto pubblico, a diventare parte sostanziale del commercio enologico globale.

Grazie all’ulteriore incremento registrato nel 2018 il consumo di vini rosati è passato da 18,3 milioni di ettolitri registrati nel 2002 agli attuali 25,6 milioni, con una crescita percentuale pari al 40% e una quota del 11,2% nel mercato globale dei vini tranquilli. A sostenere questo sviluppo sono soprattutto la Francia (34% del consumo globale) e gli Stati Uniti (20%). È proprio quest’ultimo paese che secondo l’Osservatorio può essere il volano della crescita futura, in considerazione del basso consumo pro-capite (< 2lt) che li contraddistingue.

Dal lato della produzione, dopo diversi anni di stabilità, nel 2018 il vino rosato ha raggiunto la quota record di 26,4 milioni di ettolitri, grazie a una crescita su base annua del 31%. Buono anche il suo controvalore, attestato oggi sui 2,2 miliardi di euro, con una crescita annua di circa 200 milioni (+10% rispetto al 2017).

Francia e Stati Uniti sono anche i due principali paesi importatori dei vini rosati. Mentre il paese europeo brilla in fatto di volumi, assorbendo un quarto dell’intero commercio mondiale (2,8 milioni di ettolitri), gli USA si confermano leader in quanto a controvalore, pari a 500 milioni di euro (22% del totale).

Dalla parte opposta della bilancia commerciale emerge invece la Spagna, paese dal quale partono oltre un terzo dei volumi esportati (34%), seguita da Francia (14%) e Italia (13%). Un vino con una remunerazione unitaria bassa quello spagnolo, tanto che in termini di valore il paese iberico scivola al terzo posto (13%), preceduto da Italia (14%) e Francia (32%).

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