FederBio: Agricoltura di territorio è strategica. Si riaprano i mercati contadini

di redazione

È il Presidente di FederBio a rilanciare l’importanza dell’agricoltura biologica e dei mercati rionali per superare l’attuale situazione di emergenza imposta dal Coronavirus.

 

Nel corso dell’intervista streaming rilasciata a #RestiamoInCampo, Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio, ha descritto le difficoltà che le aziende biologiche stanno attraversando soprattutto a causa della chiusura dei mercati rionali, chiedendo un intervento da parte delle autorità. Guardando al post-emergenza suggerisce di ripensare al rapporto tra consumo e produzione, valorizzando le filiere locali e sostenibili.

Pur condividendo con l’intero settore agricolo le difficoltà dettate dalla pandemia globale, le aziende biologiche soffrono, secondo il Presidente, anche di alcune scelte errate compiute in materia di mercati outdoor, per i quali il biologico è stato pioniere. “Le difficoltà maggiori – commenta Mammuccini – riguardano l’export e la distribuzione, vicine allo zero, e la vendita diretta di prodotti freschi a ristoranti, mense e agriturismi, in larga parte chiusi. Siamo ovviamente solidali con i sindaci che stanno facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza sanitaria – continua la Presidente – ma ci chiediamo anche perché i mercati all’aria aperta, probabilmente meno esposti dei supermercati alla diffusione del virus, non possano avere in pochi giorni norme di sicurezza compatibili con la situazione”.

Svolgendo appieno il suo ruolo di rappresentanza, ella reclama dunque l’attenzione della politica per evitare ulteriori problemi a carico di un comparto da più parti definito strategico “La macchina burocratica non si sta muovendo abbastanza in fretta. Occorrono norme veloci, per evitare che una buona parte dei 60mila agricoltori biologici, come anche il resto delle aziende agricole, sia costretta a chiudere. Per questo, oltre al decreto ‘Cura Italia’, che deve essere applicato tempestivamente, saranno necessari provvedimenti strutturali, che il governo si è impegnato ad approvare nel mese di aprile, in grado di affrontare una fase economica dai contorni inediti”.

Ma è necessario per il prossimo futuro anche un cambiamento di più ampio respiro. Secondo la Presidente di FederBio è infatti necessario “Ripensare al tema della sicurezza alimentare e alla necessità, ora più che mai urgente, di avvicinare chi consuma a chi produce. E poi ancora, creare e ragionare sul fare e ricostruire la comunità locale del cibo, che coinvolga tutta la filiera, fare rete come produttori e agricoltori biologici. Se questa crisi ci insegna qualcosa – conclude la Mammuccini – è che i beni di primissima necessità devono provenire dai territori. Infine, serve ripensare il paradigma produttivo e sociale: quest’emergenza, che si somma a quella climatica, impone di andare verso un sistema, economico e sociale, che sia in armonia con la natura. Il biologico è già pronto a farlo”.