Il Consorzio Chianti chiede più coraggio al Governo

di redazione

Il Presidente del consorzio toscano giudica insufficienti le misure messe in atto dall’Esecutivo a favore delle aziende vitivinicole.

I 25 miliardi messi in campo dal Governo Conte per contrastare l’emergenza Coronavirus, non soddisfano le aspettative del Consorzio Chianti, che chiede una modifica complessiva del Decreto ‘Cura Italia’ in tema di stanziamenti a favore delle imprese, fiscalità, materia previdenziale e accesso al credito.

Secondo Marco Bani, Direttore del Consorzio “Il rinvio delle attuali scadenze al mese di maggio 2020 o sue eventuali brevi rateizzazioni, quando saremo ancora, a detta degli esperti, nella fase calante della pandemia vedrà le aziende alle prese con i problemi di liquidità per il perdurare della crisi del mercato e dei consumi e quindi nell’impossibilità di far fronte alle scadenze”.

A concentrarsi sulle esigenze specifiche delle aziende vitivinicole è invece il Presidente, Giovanni BusiLe vendite sono ferme ma noi non possiamo bloccare la produzione perché significherebbe abbandonare i campi. Il mercato interno è fermo da settimane, adesso si stanno chiudendo anche gli sbocchi commerciali in Europa, Stati Uniti e Sud America. La Cina, in lenta ripresa, è un mercato nuovo che non potrà in nessun modo compensare il fermo dei nostri riferimenti storici”.