Allo studio la longevità del Soave

di redazione

Con il progetto Simposio il Consorzio di tutela vuole offrire alle aziende uno strumento per allungare la vita dei propri vini.

Nella sua attività di miglioramento qualitativo della Denominazione, il Consorzio Soave ha presentato il progetto ‘Simposio’, attuato in collaborazione i Dipartimenti di Biotecnologie e di Informatica dell’Università di Verona. Finanziato con circa 70 mila euro dalla regione Veneto, il progetto durerà un anno e punta a sviluppare nuove tecnologie utili per predire la shelf-life dei vini Soave.

I ricercatori cercheranno di arrivare a un sistema di classificazione della longevità del Soave basato su analisi elettrochimiche e colorimetriche facilmente implementabili in cantina, abbinando soluzioni Iot -Internet of Things – e tecniche di intelligenza artificiale, per lo sviluppo del modello predittivo. Nelle intenzioni dei promotori questo studio potrà essere utilizzato per migliorare le tecniche di produzione, aumentando la longevità del vino e riducendo le dosi dei solfiti.

In questo momento – spiega il Direttore del Consorzio Aldo Lorenzoni – stiamo seguendo una decina di progetti assieme alle Università di Venezia, Padova e Verona, rivolti alla viticoltura sostenibile, alla tutela del paesaggio e all’innovazione nel settore enologico. Stiamo lavorando in sinergia con le nostre imprese, rispondendo alle sfide che devono affrontare ogni giorno. I risultati saranno quindi condivisi e messi a disposizione perché diventino un patrimonio di tutti”.