In Trentino si pensa a una riduzione del vino circolante per evitare un pericoloso surplus di offerta.
Nel novero delle risposte economiche da opporre alla crisi dettata dal coronavirus prende la parola il Consorzio Vignaioli del Trentino, che in una lettera indirizzata all’assessore all’agricoltura della Provincia di Trento, Giulia Zanotelli, e al Presidente del Consorzio vini del Trentino, Pietro Patton, chiede un provvedimento d’urgenza finalizzato alla riduzione della resa di uva a ettaro.
Obiettivo della missiva è di contrastare gli effetti del calo delle vendite di vino da più parti certificata, riequilibrando il mercato tramite minore quantità di prodotto in circolazione “A nostro avviso – afferma Lorenzo Cesconi, Presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino – si rende necessario un provvedimento d’urgenza finalizzato alla riduzione della resa massima di uva a ettaro e della relativa resa di trasformazione in vino, allo scopo di conseguire un migliore equilibrio di mercato. Certi che la funzione di tutela delle denominazioni passi anche dalla tutela del livello dei prezzi, a nostro avviso già troppo bassi in Trentino, la proposta che avanziamo è quella di prevedere sia per le Doc che per le Igt un taglio orizzontale tra il 20% e il 30% delle rese, al contempo vietando la produzione di superi”.