L’Istituto Marchigiano Vini studia le contromosse per rispondere alla crisi innescata da una pandemia che mette a rischio il valore delle Denominazioni.
Alla stregua degli altri territori, anche i produttori di vino marchigiano si trovano alle prese con una crisi che investe gli aspetti commerciali, finanziari e produttivi della loro attività. Il crollo delle vendite, che nei casi delle piccole aziende è arrivato fino al 90%, si associa infatti alle difficoltà di incassare i pagamenti pregressi e di avviare in modo compiuto i necessari lavori in campo.
Per fare fronte a questa situazione l’IMT – Istituto Marchigiano Tutela Vini – ha chiesto al Governo un sostegno che vada i prestiti a sei anni annunciati dal Governo, che peraltro rischiano di appesantire una posizione finanziaria delle aziende già molto critica. Il difficile quadro è ben descritto dal Direttore dell’istituto, Alberto Mazzoni “Assistiamo a uno shock simmetrico dell’economia nazionale, con il settore del vino marchigiano che più di altri sta pagando un prezzo alto. Nella griglia delle ripartenze è chiaro che il nostro comparto si posizionerà giocoforza in coda, al pari dei suoi principali canali partner come quello della ristorazione e del turismo, ma c’è voglia di reagire con altrettante misure shock da intraprendere assieme alla Regione”.
Elemento cardine della proposta IMT è la tutela del valore delle 20 Denominazioni marchigiane rappresentate, da perseguire riducendo la quantità di vino circolante. È così che, laddove lo ritengano necessario, i singoli comitati di gestione delle Denominazioni possono proporre la riduzione della resa uva-vino, la creazione di una riserva vendemmiale o il ricorso alla distillazione di crisi volontaria.
In materia promozionale l’IMT ritiene invece necessaria una ridiscussione dei progetti OCM e PSR, che oltre a essere prorogati devono potersi rimodellare sulla base delle contingenze del momento. Continuando nel suo percorso di valorizzazione del brand Marche, lo stesso Direttore afferma che “L’IMT si adopererà con iniziative speciali per cercare di differenziare ed evolvere il più possibile i canali di marketing e di vendita. Un mix comunicativo e commerciale che passi sempre più dal digitale, dalla vendita diretta, dall’affermazione del brand Marche sugli scenari nazionali e internazionali”.