Con la presentazione del decimo Protocollo Viticolo si rinnova l’impegno del Consorzio a favore dell’ecosostenibilità territoriale.
Nonostante la crescente difficoltà produttiva ed economica che grava sulla filiera vitivinicola il Consorzio Conegliano Valdobbiadene non rinuncia alla sua funzione di tutela dell’ambiente e della salute umana e vegetale. Con la presentazione del suo 10° Protocollo Viticolo l’ente guidato da Innocente Nardi prosegue nel suo percorso verso un sistema virtuoso di gestione del vigneto, da compiersi attraverso la difesa integrata della vite.
In questa nuova edizione si è provveduto a classificare in modo più fruibile i contenuti del documento. In particolare, sarà più facile rintracciare nel testo le molecole presenti nei prodotti in vendita e quindi comprendendone l’impatto. Sarà inoltre possibile consultare articoli di approfondimento sui temi più sentiti in ambito di difesa delle piante da quelle malattie e insetti che nella Denominazione sono particolarmente insidiosi, come ad esempio la flavescenza dorata. Infine, si insiste maggiormente per l’adozione di metodi di gestione più compatibili con la salubrità del vigneto, come la confusione sessuale e l’introduzione di insetti predatori.
Storicamente il Protocollo Viticolo nasce nel 2011 dall’esigenza di spingere i produttori a mutare il loro approccio agronomico, eliminando progressivamente pratiche e molecole considerate troppo impattanti per l’ambiente e promuovendo forme di agricoltura meno invasive. Nonostante siano tuttora di carattere volontario, le sue indicazioni si sono rapidamente imposte nella comunità vitivinicola del Conegliano Valdobbiadene, anche grazie al sostegno di amministrazioni locali desiderose di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.
Grazie all’autorevolezza che vanta all’interno della filiera locale, il Consorzio ha potuto nel tempo suggerire delle pratiche più restrittive rispetto a quelle consentite dalla normativa nazionale e comunitaria di riferimento. In tal senso è emblematico l’atteggiamento nei confronti del glifosato, il cui uso, a partire dal 2018, è stato vietato dalle amministrazioni locali. Entrata in vigore l’anno successivo, questa decisione rappresenta una pietra miliare nel dibattito tuttora in corso a livello europeo e rende il territorio del Conegliano Valdobbiadene la più estesa zona glifosate free in Europa.
Nel quadro del Protocollo Vinicolo il 2019 ha portato in dote anche il progetto di certificazione SQNPI – Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata – basato su pratiche in grado di ridurre al minimo l’uso in vigneto delle sostanze chimiche di sintesi e di razionalizzare la pratica della fertilizzazione. Per ottenere e mantenere la certificazione le aziende devono sottoporsi a specifiche attività di controllo, come ad esempio l’attuazione di un numero significativo di analisi delle uve prodotte volte ad accertare qual è stato l’effettivo impiego in vigneto delle sostanze chimiche. Cogliendone il potenziale commerciale oltre che ambientale, sono state 40 le aziende che da subito hanno condiviso il progetto, per una superficie certificata di 575 ettari.
“Siamo giunti quest’anno alla decima edizione del Protocollo Viticolo, che dopo i numerosi traguardi raggiunti, l’ultimo assolutamente innovativo il divieto del glifosato, procede sempre più convintamente lungo la strada della lotta integrata – afferma Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela -. Il Consorzio si è strutturato nel corso degli ultimi dieci anni per poter analizzare le diverse situazioni in campo con strumentazioni tecniche evolute e adeguate al territorio, inoltre, grazie ai professionisti che compongono lo staff tecnico, siamo in grado di supportare sempre più efficacemente i soci nella gestione dei vigneti.”