Primo stop per l’enoturismo nazionale

di redazione

Confagricoltura lamenta una perdita di 800 milioni per le aziende agrituristiche, che guardano con speranza al prossimo turismo di prossimità.

Il blocco degli spostamenti causata dal Coronavirus ha praticamente sterilizzato l’economia della Pasqua e dei ponti festivi previsti ad aprile, con importanti ricadute economiche sul settore agrituristico e le conseguenti vendite di vino in azienda. Un danno economico che Agriturist-Confagricoltura stima superiore agli 800 milioni di euro e che potrebbe essere solo un anticipo delle difficoltà causate da un protrarsi delle limitazioni durante l’imminente stagione estiva.

Come tutto il Paese – mette in evidenza Augusto Congionti, presidente di Agriturist – ci siamo completamente fermati. I nostri agriturismi finora, tra disdette e mancati arrivi, hanno riscontrato perdite di fatturato per oltre 800 milioni di euro. Normalmente lavoriamo cinque/sei mesi a pieno ritmo e in molte regioni si raggiunge il pienone proprio già tra maggio e giugno, con gli ospiti stranieri, che certamente non torneranno presto nel nostro Paese. Sono però convinto – conclude Congionti – che, finita l’emergenza della pandemia, la vacanza preferita dagli italiani sarà proprio quella in agriturismo. Lo dico perché, dal mare alla montagna, passando per le colline, dopo il lungo periodo di quarantena, gli italiani cercheranno spazi aperti e vasti orizzonti”.

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