Le Città del Vino pensano agli sgravi fiscali come soluzione per rilanciare il turismo enogastronomico in Italia.
Dopo il campanello d’allarme lanciato da Confagricoltura sulle ripercussioni economiche che il Coronavirus avrà sul settore enoturistico, le Città del Vino chiede al Governo di rendere le spese per i viaggi detraibili ai fini fiscali, alla stregua di quanto accade con le spese mediche e sanitarie.
“Non appena sarà possibile e nel rispetto delle misure di distanziamento sociale previste – afferma il Presidente di Città del Vino, Floriano Zambon – il desiderio di muoversi, viaggiare e riavvicinarsi alla normalità si diffonderà velocemente. Nell’ottica del rilancio crediamo che poter detrarre le spese di viaggio e soggiorno, debitamente documentate, così come facciamo per le spese mediche incentiverebbe l’enoturismo e darebbe un contributo importante di solidarietà economica alla filiera e alle economie dei territori. Il provvedimento dovrebbe affiancare le iniziative del Governo per sostenere l’economia e le imprese. Il made in Italy – conclude Zambon – va tutelato prima che sia troppo tardi: l’agricoltura e il turismo sono due dei tanti pilastri dell’identità, del benessere e della bellezza italiana”.