Il Prosecco Docg conquista i consumatori inglesi e i tanti wine lover che sempre più visitano le colline patrimonio Unesco dove è coltivato.
Il Consorzio Valdobbiadene ha presentato ieri il Rapporto Economico annuale che documenta lo stato di salute della Denominazione riferito al 2019. I mercati esteri spingono la produzione a livelli record, nonostante la contrazione del mercato interno, che guarda però con ottimismo ai flussi enoturistici.
Il vigneto del Valdobbiadene Docg spumante si sviluppa su 7.971 ettari, dei quali 352 destinati alla menzione Rive e 108 al Superiore di Cartizze. Grazie all’abbondante vendemmia del 2018 la sua produzione ha toccato la quota record di 92,1 milioni di bottiglie (+1,6% rispetto al 2018), delle quali oltre 86 senza menzione. In aumento anche il controvalore, pari a 524 milioni di euro (+1,2%).
Dopo il brusco arresto dell’anno precedente le esportazioni sono tornate in territorio positivo, con i mercati esteri che hanno assorbito oltre 5 milioni di bottiglie in più, per un totale ormai prossimo ai 40 milioni di pezzi (+15,8%). Un incremento significativo, del quale si capisce appieno la portata comparandolo con il tasso di crescita dell’export degli spumanti italiani, fermo al 4,5%. A risaltare sono soprattutto le performance sul mercato inglese, primo per volumi e controvalore, che segna una crescita su base annua rispettivamente del 99,9% e dell’83,1%. Completano il podio dell’export la Germania, sostanzialmente stabile, e la Svizzera, che ha invece mostrato volumi in flessione del 8,3%. Contrastanti infine i risultati sugli altri mercati, con l’Europa che mostra una complessiva flessione compensata dalla crescita extracomunitaria.
Dal canto suo, dopo aver registrato un risultato record nel 2018, il mercato italiano si è ritirato fino quota 52 milioni di bottiglie. Una contrazione quantitativa che, ad esclusione del commercio on-line, ha riguardato tutti i canali di vendita. Buoni i segnali che giungono invece dai prezzi, che nonostante siano anch’essi in calo rivelano la crescita del controvalore, a conferma dei buoni risultati raggiunti dal quel processo di riposizionamento intrapreso dalla Docg.
Il Rapporto si chiude con il tema dell’enoturismo, oggetto di corposi investimenti da parte dell’intero sistema Valdobbiadene. Con un aumento di 60mila unità e un afflusso totale pari a 460mila visitatori, il territorio veneto si sta affermando sempre più come meta privilegiata, che ha visto un aumento della spesa complessiva da parte degli enoturisti del 25%, per un valore pro-capite di poco al di sotto dei 90 euro.