Il piano di OriGin Italia per salvare il Made in Italy

di redazione

Bellanova: Denominazioni di Origine e Indicazioni Geografiche perno delle politiche di sviluppo agroalimentare.

Nel corso di una video chat con il Ministro Teresa Bellanova e l’europarlamentare Paolo De Castro, OriGin Italia ha presentato le sue proposte a tutela delle Dop e delle Igp italiane, gravemente colpite dall’emergenza sanitaria in atto. Alla pari di quanto sostenuto da altri esponenti della filiera, anche l’associazione che riunisce le Indicazioni Geografiche italiane ha proposto una ricetta basata su riduzione dell’offerta e rafforzamento della promozione.

Ad oggi – sottolinea OriGin Italia – non è possibile valutare con certezza i tempi della Fase 2 ma la filiera Horeca -Turismo sarà enormemente condizionata almeno fino a fine 2020. Inoltre si prevedono, già a breve termine, filiere di produzioni Dop e Igp con cali delle vendite anche oltre il -50% a 3 mesi, improvvisa difficoltà per l’export e decine di imprese specializzate sul canale con cali ancora superiori. In questa fase è fondamentale– continua OriGIn Italia – prevedere una semplificazione delle procedure amministrative, in coerenza con le attuali limitazioni e sfruttando al meglio le possibilità tecnologiche e di comunicazione agile”.

Il sistema delle Indicazioni Geografiche – ha detto la ministra Teresa Bellanovaresta il perno fondamentale delle politiche di sviluppo agroalimentare del Paese. E su questo chiedo una collaborazione da parte di tutti, del mondo associativo, dei consorzi e delle singole imprese, perché dobbiamo lavorare insieme per rafforzare le filiere e i rapporti fra i produttori primari ed i trasformatori proprio per mettere a valore il sistema geografico. Ma dobbiamo pensare anche al mondo dopo il Covid e le vostre proposte sono importanti e da quelle dobbiamo trovare una sintesi”.

Non c’è la giusta consapevolezza della crisi dei prodotti di alta qualità ed Indicazioni Geografiche – ha affermato Paolo De Castro, Coordinatore S&D commissione agricoltura del Parlamento Europeo – è opportuno anche in Europa rendere più chiara la situazione, sia per il canale Horeca sia per l’export. Necessario inoltre in questa fase fare alcuni aggiustamenti sull’ammasso privato dei prodotti Dop e Igp, con fondi adeguati, misure di mercato e la necessaria flessibilità”.