Coldiretti propone un piano per salvaguardare il futuro di migliaia di attività, indispensabili per la tutela dei paesaggi rurali italiani.
Facendo seguito ai preoccupanti dati rilasciati da Ismea, Coldiretti chiede l’immediata riapertura di 24mila agriturismi italiani spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza. È quanto chiede la Coldiretti nell’evidenziare che, senza una svolta nella Fase 2, il settore rischia di non avere futuro.
“A pesare – sottolinea Coldiretti in una nota – oltre al calo della domanda interna è il crollo del turismo internazionale con gli stranieri che rappresentano il 59% dei pernottamenti complessivi, senza dimenticare le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno. In primavera – continua la nota – si concentrano anche tutte le attività di fattoria didattica che molti agriturismi svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse”.
Ricordando inoltre che il settore agrituristico è tra i più colpiti dalla crisi, Coldiretti precisa di aver proposto un piano, da supportare con risorse economiche di sostegno e misure straordinarie di intervento, che prevede “l’annullamento delle imposte locali e della tassa di soggiorno, la semplificazione burocratica sulle norme edilizie comunali per l’adeguamento delle strutture alle nuove norme di sicurezza, protocolli con indicazioni chiare per la messa a norma e una regolamentazione comune e omogenea in tutte le regioni d’Italia per l’attività di consegna a domicilio e asporto”.