I ristoratori riuniti attorno al progetto Alleanza propongono la loro ricetta anti covid-19, puntando tutto su agricoltura di qualità e territori.
Poggiando sul grande senso identitario che contraddistingue l’associazione, Alleanza Slow Food rivolge al Governo un appello a sostegno della ristorazione di qualità, proponendo le sue misure di contrasto ad una crisi che potrebbe trasformarsi in un rilancio del Made in Italy di qualità.
Un settore che, seppur in crisi, vuole tornare a “raccontare territori e culture locali, tramite una cucina che ha diffuso conoscenza, bellezza e piacere”. Per farlo è pronto a combattere quella logica industriale che ha spinto la ristorazione a vedere nel basso prezzo il suo strumento di crescita, con conseguente perdita di biodiversità, erosione del territorio, inquinamento, abbandono delle aree rurali, spreco alimentare e sfruttamento del lavoro. L’auspicio è che la pandemia rappresenti un momento di svolta, trasformandosi in una grande occasione per il settore dell’agricoltura, dell’accoglienza e della ristorazione italiana, che ponga al centro il senso di comunità anziché l’io.
Da qui una serie di richieste che vertono innanzitutto sull’estensione del credito di imposta anche agli acquisti di prodotti agricoli prodotti in filiere locali, con particolare attenzione per quelle biologiche e biodinamiche. Alleanza chiede inoltre misure immediate, tra le quali risorse a fondo perduto, moratoria sugli affitti e sulle utenze e cancellazione di parte delle imposte dovute.