La promozione del territorio sarà il nuovo orizzonte degli enti di tutela, chiamati a valorizzare gli elementi immateriali che contraddistinguono le Denominazioni italiane.
Una ricerca dell’Università Bocconi rivela la crescente attenzione che gli enti di tutela pongono alla promozione territoriale, a tutti gli effetti chiave di volta per la crescita del settore vitivinicolo. A sostenerlo una ricerca commissionata dal Consorzio del Gavi all’Università Bocconi di Milano, che sarà illustrata in occasione del premio ‘La buona Italia’.
Nonostante alcuni deficit strutturali che li affliggono “l’80% dei Consorzi intervistati dedica spazi alla comunicazione del proprio territorio e vede nell’enoturismo un’opportunità importante in cui giocare un ruolo significativo – spiega Magda Antonioli, responsabile della ricerca e direttrice della Laurea Specialistica ACME dell’Università Bocconi -. C’è però ancora da lavorare per incidere significativamente, attraverso azioni integrate on- e off-line, sull’offerta enoturistica dei territori”.
Durante la presentazione dello studio sarà anche consegnato il premio ‘Gavi La Buona Italia 2020’, quest’anno rivolto al Consorzio che si è distinto nella promozione territoriale. Dopo aver monitorato le azioni promozionali messe in campo dai 124 enti, la commissione incaricata ha selezionato 20 Consorzi, distintisi per la qualità dei servizi offerti agli enoappassionati.
“La competitività enoturistica delle aziende vinicole è frutto anche del gioco di squadra tra denominazioni e territorio – commenta Roberto Ghio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavi – Infatti i Consorzi di tutela contribuiscono a creare e rafforzare la peculiare ‘reputazione’ del comprensorio, rappresentata da un insieme di elementi quali natura, vino, personaggi, storia, tradizioni, innovazione”.