Il NYT passa in rassegna un’offerta troppo spesso semplificata ma capace di regalare grandi emozioni a un prezzo contenuto.
Dopo le attenzioni dedicate agli orange wine, il celebre critico del New York Times si concentra sul volto meno noto dell’Italia enoica: il vino bianco. E nel farlo supera il classico binomio Pinot Grigio-Prosecco, aprendo le sue considerazioni a vini capaci di rivelare la qualità di una produzione troppo spesso trascurata.
“Italy is overflowing with fascinating, distinctive white wines”. Con queste semplice parole Asimov descrive l’offerta italiana, così ampia da suggerire ai commercianti della sua città di limitare, paradossalmente, la loro offerta a poche referenze. Una scelta contestata dall’autore, che nel suo articolo consiglia infatti dieci vini, tutti rigorosamente sotto i 25 dollari, tra loro diversi in quanto a uvaggio e provenienza regionale.
La sua selezione include un trebbiano d’Abruzzo e un pecorino, entrambi abruzzesi, tre vini siciliani, un carricante dell’Etna, un grillo dalla Sicilia occidentale e una blend di insolia e grecanico della zona di Vittoria, uno zibibbo calabrese, un verdicchio marchigiano, un grechetto umbro, un cortese piemontese e un kerner altoatesino.
Il tutto ricordando che “He easily could have picked another 10 great bottles without duplication”.