La libertà dei Vini Naturali

di Carlo Spagnolo

Su Wine Enthusiast spazio alle voci di chi ritiene contrario allo spirito del movimento un’eccessiva regolamentazione di una delle ultime espressioni di libertà enoiche.

Sulle pagine di Wine Enthusiast si riapre il dibattito sui vini naturali, questa volta grazie al contributo di Jamie Goode che, ad alcuni mesi dal riconoscimento dei Vin Méthode Nature da parte dell’INAO, interroga i produttori sulle opportunità e i rischi associati alla certificazione di questi vini.

L’autore ripercorre la storia del vino naturale, che, nato in Francia alla fine degli anni ’80, si è affermato come uno dei più grandi successi internazionali dell’ultimo decennio. Nonostante ciò, Goode non può fare a meno di evidenziare anche le difficoltà di definire esattamente il concetto di ‘naturale’, riportandolo a un più generale processo produttivo biologico o biodinamico.

In seguito egli passa in rassegna i commenti di autorevoli membri della comunità dei vini naturali, dai quali emergono posizioni contrastanti. Sono numerosi infatti quelli che criticano qualsiasi codifica di questo concetto, ritenendola contraria allo spirito stesso del vino naturale oppure un semplice strumento di marketing che mal si addice al senso di libertà insito in questi vini.