MTV presenta un protocollo dedicato alle cantine e il Premio Gavi anticipa una ricerca commissionata alla Bocconi
In tempi di social distancing e vacanze protette, quale proposta più “ariosa” e sicura dell’esperienza in vigna? Parte da questo assunto il protocollo internazionale “Tranquillamente Enoturismo” presentato da Movimento Turismo del Vino e Roberta Garibaldi.
Le linee guida e buone pratiche “per un enoturismo Covid-Free” sono rivolte alle cantine che promuovono l’esperienza in vigna e in cantina, è un manifesto di azione stilato da un gruppo di esperti internazionali di enogastronomia che lavorano per enti istituzionali, università e centri di ricerca, consorzi e associazioni di cantine per individuare soluzioni concrete alla nuova realtà.
“Crediamo che il turismo in cantina sarà la forma più sicura e responsabile di turismo – dichiara Nicola D’Auria, presidente di Movimento Turismo del Vino –, grazie agli ampi spazi di cui dispongono le aziende vinicole, l’enoturismo può rappresentare una leva strategica per la ripresa del comparto”. Una convinzione espressa dall’87 per cento degli 800 produttori che aderiscono al MTV.
IL MERCATO TURISTICO CERCA L’ENOGASTRONOMIA
Un’indagine condotta da Confturismo-Confcommercio e SWG indica che dopo mesi di lockdown la priorità in vacanza è il godimento della natura (il 40% del campione si dichiara orientato ad attività all’aperto). “L’enoturismo che può abbinare lo stare all’aperto e nella natura con il tema cibo ha in mano davvero una carta vincente – evidenzia Roberta Garibaldi, presidente Associazione italiana turismo enogastronomico – Considerando poi che il principale target sarà il turismo interno, i dati del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano ci supportano ancora confermando che gli italiani amano vivere esperienze enogastronomiche in Italia (il 92% dei loro viaggi enogastronomici sono stati nel nostro Paese) e che il 64% dei viaggiatori vorrebbe conoscere maggiormente l’enogastronomia del territorio in cui vive”.
LINEE GUIDA PER PREVENIRE IN CANTINA
Il protocollo internazionale “Tranquillamente Enoturismo” si pone l’obiettivo di fare da guida alle cantine e agli attori dell’enoturismo per l’adeguamento delle strutture e dei servizi di accoglienza dando la priorità alla cura e alla salvaguardia della vita delle persone. Armonizzato con norme e regolamenti elaborati a livello regionale e territoriale, il documento propone indicazioni concrete su prenotazioni e accoglienza dei clienti (informative, misurazione temperatura), degustazioni e visita guidata in cantina (con attenzione alle distanze e agli apparati di protezione, alla disinfezione, ma anche a sfavorire i contatti tra gli ospiti, utilizzando sputacchiere monouso), gestione del wine-shop e degli spazi della cantina (con schermi protettivi, pagamenti contactless). Sono dunque suggerite esperienze più possibile all’aperto, se possibile nel cuore dei vigneti,

Nicola D’Auria – Presidente MTV Italia
Nella stesura del protocollo, il MTV ha svolto un’indagine preliminare tra le cantine associate, raccogliendo i dati di 262 aziende. L’87% delle cantine associate dichiara di essere stato molto danneggiato dall’emergenza sanitaria: il comparto che ha subito i maggiori contraccolpi risulta essere quello della vendita e della distribuzione (91%) che oltre all’assenza di clienti diretti in cantina ha subito fortemente la chiusura di attività ristorative ed enoteche, fonti primarie di fatturato per quanto riguarda le vendite, soprattutto di vini di alta qualità. Segue a ruota il settore enoturistico che per l’84% risulta essere tra i più danneggiati.
I CONSORZI PROTAGONISTI NELL’ENOTURISMO
I Consorzi di tutela sono tra i nuovi protagonisti dell’enoturismo italiano, il ‘turismo della ripartenza’. Lo confermano le anticipazioni dalla ricerca “Enoturismo: i Consorzi del Vino e il Territorio”, commissionata dal Consorzio Tutela del Gavi all’Università Bocconi e che verrà presentata all’assegnazione del Premio Gavi La Buona Italia 2020.
Per la prima volta da una inedita mappatura dell’attività dei 124 Consorzi del Vino italiani in chiave enoturistica, emergono know-how, case histories e buone pratiche che li indicano “L’80% dei Consorzi finora intervistati dedica spazi alla comunicazione del proprio territorio e vede nell’enoturismo un’opportunità importante per il comparto vitivinicolo – evidenzia Magda Antonioli della Bocconi – C’è ancora da lavorare per incidere significativamente, attraverso azioni integrate online e offline sull’offerta enoturistica dei territori”.
Sono raccolti anche i timori e le opportunità frutto dalla recente emergenza covid-19: per molti Consorzi il breve periodo non sarà roseo a causa della riduzione delle vendite sul canale horeca e della diminuzione dei visitatori (più sentita da chi lavora in prevalenza coi mercati esteri), mentre sul medio periodo si registra un’incertezza diffusa legata alla fluidità della situazione ed alle normative che saranno emanate per fronteggiarla. Ma molteplici sono i segnali che suggeriscono come le esperienze all’aria aperta e in particolare quelle legate all’enogastronomia saranno tra le più ricercate.
Nel frattempo il comitato del premio ha scelto i finalisti. Un giro nell’Italia del vino tra web, multimedia e applicazioni per mobile, nel quale spiccano alcuni esempi virtuosi tra cui motori di ricerca interni ai siti per navigare tra i servizi offerti dalle cantine; applicazioni per mobile integrate con i navigatori degli smartphone con info sul territorio; un e-shop per acquistare, oltre al vino, merchandising griffato; una redazione multimediale bilingue con uno staff di autori dedicato, tra cui alcune firme della critica internazionale. Dalla shortlist di 20 finalisti emergerà il Consorzio premiato nel 2020.