Strategie condivise e stabilità di mercato alla base dello sviluppo futuro del Consorzio guidato da Albino Armani.
Il Consorzio delle Venezie non vuole vanificare le performance conseguite durante il lockdown, proponendo un tavolo di lavoro con i rappresentanti delle doc trivenete per una gestione coordinata della produzione. Tra le misure concordate spicca la riduzione della resa ad ettaro dalle attuali 18 a 15 tonnellate, in una vendemmia che già si stima in calo del 15% rispetto all’anno precedente.
“L’ultimo CdA del Consorzio ha ribadito la necessità di tenere aperto un tavolo permanente di confronto del Pinot grigio del Triveneto, che rappresenta più dell’80% del totale italiano (che a sua volta è il 43% dell’intera produzione mondiale), così da favorire una gestione programmatica e condivisa nell’areale vitato del Nordest con modalità che ci auguriamo di poter estendere anche ai produttori delle altre regioni italiane” ha dichiarato il Presidente del Consorzio delle Venezie Albino Armani.
L’obiettivo è quello di non vanificare i risultati conseguiti durante il lock-down. Spinta dalla gdo internazionale, la Doc delle Venezie ha infatti superato indenne il periodo più buio della crisi, con gli imbottigliamenti (611.167 hl pari a +0,39%) che sono stati in linea con quelli dell’anno precedente.
“Il nostro CdA tiene costantemente monitorato il mercato, siamo pronti ad intervenire per garantire l’equilibrio tra la domanda e l’offerta internazionale a tutela della filiera per contrastare eventuali tendenze speculative – conclude Albani -. Proprio in quest’ottica guardiamo alla prossima vendemmia con estrema attenzione e senso di responsabilità, al fine di mantenere gli equilibri di mercato”.