Per incrementare la qualità della Denominazione Alberto Zenato pensa a differenziare le rese delle diverse aree produttive.
Le Famiglie Storiche intervengono nel dibattito attorno alla ripartenza del vino italiano invocando la differenziazione della resa tra le aree di collina e di pianura dove la Denominazione è prodotta. Ad affermarlo è Alberto Zenato, convinto cosi di salvaguardare la reputazione e la riconoscibilità di uno dei vini simbolo del made in Italy.
Zenato ricorda come l’associazione da lui presieduta si sia “sempre battuta per la valorizzazione delle zone più vocate alla produzione dei grandi rossi della Valpolicella. Per questo riteniamo indispensabile la zonazione, per ridefinire attraverso un approccio multidisciplinare i fattori caratteristici di un terroir che ha una vocazionalità antichissima alla coltivazione della vite, e che oggi rischia di risentire di scelte che tengono conto solo del rapporto tra domanda e offerta, senza proporre al contempo iniziative idonee a migliorare la qualità del prodotto“.
In concreto la proposta avanzata è quella di differenziare la resa e di conseguenza la cernita tra le varie aree, limitando quella collinare a 100 Qli/ha e portando quella delle zone pianeggianti a 120 Qli/ha. Nell’auspicarsi una revisione condivisa del relativo disciplinare, Zenato afferma che “sia fondamentale riunire intorno a un tavolo tutti gli attori del mondo vitivinicolo del territorio e aggiornare il disciplinare, tenendo conto del consistente ampliamento delle superfici vitate soprattutto nella parte orientale della denominazione Valpolicella con conseguente aumento delle giacenze dei vini“.