Una ricerca del Crea sancisce la fine del primato del vitigno e allarga la prospettiva agli elementi culturali e morfologici tipici di ciascuna sottozona del Conegliano Docg.
Convinto che il vino sia il risultato di un complesso processo che va oltre i tecnicismi agronomici ed enologici che coinvolge il contesto territoriale nel quale è prodotto, il Consorzio Valdobbiadene ha deciso di approfondire ulteriormente l’analisi del suo territorio. Nasce così ‘I Terroirs del Conegliano Valdobbiadene Prosecco. Studio sull’origine della qualità nelle Colline Patrimonio Unesco’, un’accurata ricerca condotta dal CREA-VE – Centro ricerca viticoltura ed enologia di Conegliano sul terroir del Conegliano Docg finalizzata a mettere in luce le specificità distintive di ogni sottozona.
La pubblicazione restituisce dunque rilevanza a ogni aspetto, sia esso morfologico o culturale, del territorio, in quanto determinante per definire le caratteristiche finali dell’uva e del vino. In concreto il volume raccoglie 19 storie, tante quante sono le sottozone analizzate, che, con le loro differenze, restituiscono una Denominazione più complessa e variegata.
“Questo studio fornisce la conferma che il luogo di origine di un vino sia parte integrante e irrinunciabile del suo valore e scardina la teoria del ‘primato del vitigno’ che attribuisce a quest’ultimo il maggior peso e responsabilità nel determinare il risultato qualitativo di un calice”, afferma Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela. “Il lavoro contribuisce a segnare in modo sempre più consistente quel percorso di valore che come Consorzio stiamo perseguendo da anni”.
“Non esiste in Italia altro territorio così studiato e scandagliato nei minimi dettagli al fine di averne rispetto e credere nel suo futuro” affermano i curatori dell’opera, Diego Tomasi e Federica Gaiotti. “Ci auguriamo che dalla lettura emerga la difficoltà del lavoro del viticoltore, soprattutto in aree poco accessibili, dove il lavoro è concesso solo a mani abili ed esperte senza l’ausilio di mezzi meccanici. La consapevolezza di questo ruolo implica impegno e conoscenza ed è segno di una visione futura indispensabile per un terroir blasonato e prestigioso come il Conegliano Valdobbiadene Docg. Questo terroir è tra i pochi ad avere ottenuto il riconoscimento UNESCO, di conseguenza è un terroir unico e come tale va studiato e conosciuto, ma soprattutto protetto”.