Bio in crescita, ma si attende la legge ferma in Senato

di redazione

La pandemia non ha fermato il settore biologico, che adesso necessita un deciso cambio di passo dell’Italia nel percorso verso la sostenibilità ambientale.

Durante i suoi Stati Generali, AssoBio ha rivelato che i consumi di prodotti bio in Italia sono cresciuti dell’11% durante il lockdown. Una crescita che il vicepresidente Jacopo Orlando imputa al consumatore moderno “che tende ad orientarsi verso modelli di consumo alimentare che privilegiano prodotti ottenuti con metodi che rispettano l’ambiente e tutelano la biodiversità, assicurano un più elevato livello di benessere degli animali, garantiscono un uso consapevole delle risorse. Da questo punto di vista, il trend di crescita del mercato dei prodotti biologici si spiega proprio come la risposta a questa domanda di mercato”.

Viceversa le superfici nazionali certificate sono rimaste pressoché invariate (+10.000 ha, pari a +0,57%), lasciando dunque alle importazioni il compito di soddisfare la domanda. A questa inerzia dei produttori nazionali sembra corrispondere anche la disattenzione del legislatore, che non riesce a sviluppare una chiara strategia nazionale che privilegi le filiere agroalimentari attente al tema della sostenibilità ambientale e sociale.

Anche secondo la Commissione Europea – è il commento di AssoBio – il passaggio a un sistema alimentare sostenibile può apportare benefici ambientali, sanitari e sociali, offrire vantaggi economici e assicurare che la ripresa dalla crisi ci conduca su un percorso sostenibile. Sorprende in questo contesto, che la legge italiana sulla produzione biologica, che potrebbe dare un segnale importante al settore, sia ancora ferma al Senato”.