L’azienda vinicola veronese rende omaggio a 30 figure femminili che come Cecilia Beretta incarnano la visione contemporanea della donna.
Ispirandosi alla figura iconica di Cecilia Beretta, Pasqua Vini decide di rendere omaggio a 30 donne che hanno cambiato le regole del gioco nel mondo dell’innovazione. E lo fa affidando alla matita di Clorophilla, il compito di disegnare etichette che esprimano lo sguardo appassionato di ricercatrici, imprenditrici, artiste, startupper che, attraverso la propria opera, hanno fatto cose straordinarie in Italia e nel mondo.
Involontaria musa dell’iniziativa è Cecilia Beretta, colta nobildonna della seconda metà del Settecento autrice di iniziative filantropiche tese a ‘restituire alla collettività’. Simile principio è alla base della linea di vini a lei dedicata, sulla quale ha lavorato un team tutto al femminile supervisionato da Graziana Grassini, tra le prime donne winemaker italiane, allieva di Giacomo Tachis.
Così l’ad Riccardo Pasqua spiega il progetto “La nostra azienda è fortemente votata alla valorizzazione del talento, e la visione femminile nel mondo del vino è sicuramente un valore aggiunto. Sosteniamo quella visione creativa che è stata molto spesso motore di tanti cambiamenti nella storia. Il concetto di femminilità nel quale Pasqua si riconosce è ben rappresentato dalle donne che hanno dato vita a questo affascinante progetto: ecco perché abbiamo deciso di dedicare un’intera linea di vini ispirati al carattere forte e fuori dagli schemi di Cecilia Beretta e di celebrare, insieme a Wired e Clorophilla, il meraviglioso bagaglio di innovazione che le donne sanno portare”.
Tra le 30 protagoniste del progetto firmato Pasqua Vini troviamo tra l’altro: Enrica Arena, founder di Orange Fiber, azienda che recupera gli scarti delle arance di Sicilia trasformandole in tessuto, coniugando così moda, cibo e sostenibilità; Chiara Montanari, capo missione di importanti spedizioni scientifiche in Antartide; Elena Lavezzi, dirigente di Revolut per l’Europa meridionale, prima nella mobilità con Uber e poi nelle criptovalute con Circle; Francesca Dominici, direttrice della Data Science Iniziative di Harvard e con una passione smisurata per la biostatica e l’aggregazione di big data; Graziana Grassini, tra le prime donne winemaker in Italia, consulente di Pasqua Vini per la nuova vita di Cecilia Beretta; Julie Freeman, artista digitale e autrice di The Lake e di I̶n̛t͘e͟rf̕e̢ren̵ce, che in TED ha trovato casa e crede nei dati come nuova frontiera dell’arte; Kristina Tsvetanova, fondatrice di Blitab, un passato da nerd ma che oggi realizza con la sua startup in Austria tablet per non vedenti, dove il linguaggio Braille è tradotto grazie a particolari cristalli liquidi; Marta Burgay, astrofisica e ricercatrice dell’Osservatorio di Cagliari, prima al mondo a scoprire un sistema binario di stelle di neutroni pulsanti e che oggi in Sardegna studia onde gravitazionali e segnali elettromagnetici in arrivo da altre galassie; Meg Pagani, CEO di Impacton e Revolutionary, che da cyber attivista ha fondato un’azienda che sfrutta il digitale per accelerare la diffusione di progetti hi-tech di valore sociale; Sabrina Di Fazio, founder di E24Woman, ricercatrice biochimica che attraverso la sua startup sviluppa sistemi di protezione per le donne in emergenza, a partire da un braccialetto che invia richieste d’aiuto; Sara Roversi, fondatrice di Future Food institute, che si occupa di innovazione alimentare e tecnologia del cibo; Zoi Giavri, CEO e capo della ricerca di Advantis, che già da under30 ha dimostrato che la neuroinformatica può salvare vite umane.