Anabio chiede all’Italia di approvare il disegno di legge fermo in Comagri, indispensabile per la gestione futura della produzione biologica.
Il settore biologico sarà strategico per il Green Deal Ue e l’Italia potrà essere protagonista della svolta sostenibile solo partendo dall’approvazione del disegno di legge attualmente in discussione alla Commissione Agricoltura del Senato. Questo il giudizio espresso da Anabio, l’associazione per il bio di Cia-Agricoltori Italiani, durante un webinar che aveva come tema gli obiettivi di sostenibilità fissati dalle strategie comunitarie ‘Farm to Fork’ e ‘Biodiversity’: l’aumento del 25% della superficie bio entro il 2030 e l’integrazione tra attività economiche e protezione degli ecosistemi.
L’Italia, sottolinea Anabio, ha una superficie agricola coltivata a bio di circa 2 milioni di ettari, pari al 15% del totale, mentre a livello europeo il metodo biologico copre il 7,7% delle terre agricole. Negli ultimi 5 mesi, lungo la penisola, sono entrati nella filiera bio più di 2 mila operatori per una superficie pari a 71.921 ettari. Il lockdown, da ultimo, ha fatto esplodere oltre che l’e-commerce agroalimentare anche la richiesta di cibo Made in Italy e sostenibile, scelto dal 20% degli italiani. Il biologico prodotti in Italia ha infine catalizzato l’attenzione del 30% della clientela non users.
Per sostenere questo processo, che potrebbe portare il biologico a coprire almeno il 15% della superficie agricola coltivata in Europa, Anabio ritiene necessario innanzitutto rafforzare il SINAB e progettare campagne informative istituzionali utili a comunicare meglio ai consumatori il valore di tale produzione. L’associazione ritiene inoltre necessario incentivare l’acquisto di bio Made in Italy, da valorizzare tramite un ‘Marchio biologico italiano’ nonché lavorare sulla produttività della filiera, affinché la Farm to Fork non minacci la sicurezza alimentare raggiunta a livello europeo.
“Il ruolo chiave del settore biologico all’interno del Green Deal Ue, rende qualità e semplificazione, asset non più derogabili – ha dichiarato il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino -. Cruciale sarà anche la Pac. La nuova architettura verde, proposta nella riforma post 2020, va utilizzata a sostegno del biologico. Gli ‘eco-schemi’, sui quali la Commissione intende investire risorse del I pilastro, devono poter essere utilizzati anche per questo comparto. Sarà opportuno, quindi, trasferire nell’’eco-schema’ i pagamenti a favore del bio, uscendo dalle logiche compensative dello sviluppo rurale”.