Sul tavolo dell’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il primo ministro olandese ha fatto bella mostra di sé una bottiglia prodotta dalle cantine Cantele.
Dove non ha potuto la diplomazia è forse riuscito il vino italiano. Si potrebbe sintetizzare così quanto avvenuto durante il pranzo tra il ‘frugale’ primo ministro olandese Mark Rutte e il premier italiano Giuseppe Conte, impegnati nei giorni scorsi nei negoziati relativi al Recovery Fund, poi approvato. Ad accompagnare i due nel tanto atteso faccia a faccia una bottiglia di Teresa Manara, Negramaro prodotto nelle cantine di Gianni Cantele, che, almeno stando all’interpretazione della Coldiretti, ha certamente contribuito ad ammorbidire il rigido rappresentante dei Paesi Bassi.
“Un episodio benaugurante per l’uscita dalla crisi che ha colpito – sottolinea la Coldiretti in una nota – quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) che hanno registrato un deciso calo dell’attività che mette a rischio il futuro del vino italiano che sviluppa un fatturato da 13 miliardi e dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. A pesare – conclude la nota– è stata proprio la chiusura forzata della ristorazione avvenuta in Italia e all’estero con una forte frenata delle esportazioni dopo il record di 6,4 miliardi di euro nel 2019”.