Le positive sensazioni sulla prossima vendemmia non sono sufficienti a spazzare via i tanti dubbi che affliggono i produttori italiani.
Si annuncia una vendemmia buona un po’ in tutto il Paese ma rimane la preoccupazione dei produttori sul fronte prezzi e tenuta dei mercati. Il quadro di sintesi sulla situazione pre-vendemmiale fornito da Assoenologi, Ismea e UIV – Unione Italiana Vini alla vigilia della prossima raccolta conferma dunque un contesto congiunturale dove è necessario lavorare per recuperare gli spazi di crescita che si profilano all’orizzonte.
Sul fronte dell’andamento climatico, aprile e maggio hanno riportato temperature miti e piovosità scarsa, diversamente da giugno e in buona parte luglio in cui le condizioni termiche rilevate sono state lievemente inferiori alla norma, con piovosità abbondante e ondate di calore limitate agli ultimi giorni del mese. Sul piano fitosanitario, i vigneti si presentano sani, con pochi focolai di infezioni a macchia di leopardo lungo la Penisola. Solo in alcune zone del Trentino e del Friuli la peronospora ha causato danni, anche se la situazione è sotto controllo, mentre l’oidio è stato rilevato con maggior presenza in Romagna, Toscana e Abruzzo.
Ma la vera sfida si gioca sui mercati, riguardo ai quali i produttori mantengono tutte le loro preoccupazioni, specialmente nel breve periodo. Tale oggettiva complessità deve stimolare un rinnovato confronto tra Ministero e filiera per definire strumenti in grado di rilanciare la domanda, con nuove strategie di promozione concertate insieme alle aziende e alle organizzazioni rappresentative “Servono azioni di rilancio che vadano oltre l’aiuto alla distillazione – dichiara la UIV in una nota – il cui impatto sul calo delle giacenze, alla luce dell’esito del bando, sarà molto limitato, e le misure sulla riduzione delle rese, i cui effetti reali non si vedranno prima della conclusione delle operazioni vendemmiali e della presentazione delle dichiarazioni di produzione”.