La nuova azienda punterà sulla valorizzazione dei singoli vigneti e del Romagna Sangiovese Doc, monovarietale dal quale si attende grandi successi.
Una cantina da centomila bottiglie l’anno con un obiettivo preciso: fare grande il Romagna Sangiovese Doc e valorizzare i vini monovarietali. È questo il progetto dietro l’acquisizione della storica azienda Castelluccio di Modigliana da parte di Ottoviti, produttrice dei vini Poggio della Dogana.
L’operazione si propone di valorizzare i 30 ettari a disposizione dell’azienda, ribattezzata Ronchi di Castelluccio Poggio della Dogana dopo la fusione. La conduzione dei vigneti è affidata all’agronomo ed enologo Francesco Bordini, figlio di quel Remigio che partecipò al successo di Ronchi dei Baldi di Castelluccio.
Il progetto prevede scelte interessanti per i prossimi anni. Le vigne storiche saranno restaurate, sin dalla vendemmia 2020, con l’obiettivo di poter rimettere in produzione il ‘Ronco Casone’ ed il ‘Ronco della Simia’ la cui produzione mancava ormai da oltre 15 anni. Per ‘Ronco Ginestre’ e ‘Ronco dei Ciliegi’ si renderà necessario un tempo di riposo ed attesa del ripristino delle vigne negli omonimi antichi Ronchi mentre il ‘Ronco del Re’ tornerà ad essere l’eccezione alle regole e prodotto solo nelle annate più convincenti.
“Castelluccio è stata la prima esperienza di qualità della Romagna: un progetto visionario voluto dal fondatore Gian Vittorio Baldi che immaginò di poter concretizzare sulle fredde e boscose pendici di Modigliana un’azienda vinicola ambiziosa e territoriale – spiegano i proprietari in una nota – L’idea semplice quanto audace e raffinata era quella di coltivare a vigneto piccoli appezzamenti, chiamati Ronchi, per produrre da ognuno di essi vini da singola vigna. Una filosofia che si sposa pienamente con la nostra battaglia per la valorizzazione del Sangiovese di Romagna e dei suoi Cru. Con l’acquisizione di Castelluccio -continuano – il nostro progetto si arricchisce di tradizione, di una bella cantina di produzione ed espande gli orizzonti della nostra rete vendita in Europa e negli Stati Uniti. La Romagna – concludono – ha un potenziale enorme che va comunicato adeguatamente con la promozione delle menzioni geografiche aggiuntive, seguendo l’esempio brillante del Piemonte e i tentativi in atto in Alto Adige, Chianti e Montalcino”.