Niente dazi per il vino italiano

di redazione

I protagonisti del vino italiano condividono la soddisfazione per la mancata applicazione dei dazi aggiuntivi sui nostri prodotti agroalimentari da parte degli Stati Uniti.

Giunge in queste ore la notizia che il vino italiano rimane escluso dalla lista di prodotti colpiti dai dazi statunitensi nell’ambito del contenzioso Boeing-Airbus. Una decisione attesa e sperata, a favore della quale ampia era stata la mobilitazione dei soggetti politici e diplomatici, preoccupati delle ripercussioni economiche che l’aggravio delle imposte doganali avrebbe portato con sé.

Ancora una volta l’Italia del vino rimane fuori dalla disputa commerciale Airbus. Non ci sarà alcun dazio aggiuntivo negli Stati Uniti sui vini del nostro Paese, almeno per questo nuovo round. Nell’esprimere soddisfazione e gratitudine per quanto fatto in Italia e negli Usa a vari livelli dal settore, dall’indotto e dalle istituzioni, riteniamo questo un successo fondamentale, ma purtroppo non definitivo, della diplomazia in un mercato che vale circa un quarto delle nostre esportazioni di vino nel mondo”. Così il presidente UIV, Ernesto Abbona, ha commentato la decisione.

Il vino italiano che si salva dal nuovo round dei dazi aggiuntivi Usa è certamente una gran bella notizia per tutto il Belpaese enologico e in particolare per Montalcino – afferma dal canto suo Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio Brunello di Montalcino -. Gli Stati Uniti non sono solo il principale mercato di sbocco al mondo per il Brunello con un’incidenza del 30% sulle esportazioni globali, ma anche uno dei simboli del made in Italy oltreoceano. Come Consorzio – ha aggiunto Bindocci – esprimiamo apprezzamento per il ruolo svolto dalla nostra diplomazia, dal Governo e dalle organizzazioni di settore per il risultato raggiunto. Un punto di ripartenza che mai come ora dovrà essere sostenuto con un’azione forte di promozione e presenza del nostro vino nel suo principale sbocco naturale”.

Sempre dalla Toscana fa sentire la sua voce anche Giovanni Busi, presidente del Consorzio Chianti “E’ un’ottima notizia visto che il mercato statunitense per noi è il primo mercato di esportazione. In un momento come questo non avere aumenti di costi da parte degli importatori per noi è un’ottima cosa, che ci permette di riprendere l’attività commerciale per farla tornare ai livelli pre-Covid: abbiamo tutte le possibilità per poter ripartire, nel momento in cui l’America riapre i mercati al 100%. Gli Usa hanno continuato ad acquistare: ci è mancato un po’ il canale Horeca, ma il Chianti è un vino molto presente nella grande distribuzione americana, per cui non ci sono state grandi flessioni“.

Soddisfazione condivisa anche dalla CIA – Agricoltori Italiani, che per bocca del suo presidente Dino Scanavino, fa sapere che “L’Italia tira un sospiro di sollievo per la decisione del presidente Trump di non penalizzare prodotti italiani nella revisione delle liste di merci Ue colpite dai dazi Usa. Come Cia riteniamo indispensabile continuare l’azione politico-diplomatica che ha portato all’esito positivo odierno e chiede nuove soluzioni negoziali che azzerino la stangata ancora in vigore (+25%) imposta su formaggi, salumi e liquori italiani”.