Vendemmia 2020: bene Toscana e Umbria

di redazione

Confagricoltura giudica positivamente l’imminente raccolto, interrogandosi anche su alcune questioni irrisolte del vino italiano.

I viticoltori toscani e umbri si preparano a una vendemmia segnata da minori quantitativi e da una buona, forse ottima, qualità media. A sostenerlo le sezioni regionali di Confagricoltura, che nell’occasione allargano lo sguardo a problemi e incertezze che la filiera vitivinicola si troverà ben presto ad affrontare.

Riguardo all’uva di prossima raccolta, Francesco Colpizzi, presidente della federazione vitivinicola di Confagricoltura Toscana prevede “Un’altra annata buona, possiamo anche azzardare a dire ottima, anche se dipenderà dall’andamento climatico dei prossimi 40 giorni, con una produzione inferiore del 10% rispetto allo scorso anno”. Sulla stessa lunghezza d’onda il suo omologo umbro, Niccolò Barberani, che si aspetta “Una produzione in linea con quella dell’anno 2019 per le uve a bacca bianca e un calo della produzione 15-20% per le uve a bacca rossa, per una vendemmia che sembra migliore del previsto. Sul piano climatico e vegetativo si preannuncia interessante con una raccolta abbondante e anche anticipata“.

I presidenti sono concordi nel giudicare quello in corso un anno molto particolare, i cui effetti sulle aziende saranno visibili solo tra qualche tempo “L’emergenza sanitaria data dalla presenza del Covid-19 ha provocato – afferma Barberani – grandi perturbazioni anche sui mercati nazionali e internazionali che si rifletteranno purtroppo sui prezzi delle uve e dei vini”. “Il problema principale è la liquidità delle aziende – aggiunge Colpizzi – Nel decreto Cura Italia è prevista una forma di finanziamento che mette a garanzia i vini presenti in cantina. Lo strumento ci sembrava finalmente snello e intelligente, ma fa rabbia che gli uffici ministeriali non abbiano emanato i decreti attuativi a distanza di mesi, rendendo di fatto la misura inutile. Una beffa che sta danneggiando tantissime aziende. Di certo – conclude – la decisione degli Usa di non introdurre i dazi per i vini italiani è stata più che positiva, considerando che la Toscana esporta circa il 30% dei suoi vini negli Stati Uniti“.

Oltre alla difficoltà di recuperare manodopera agricola, Confagricoltura ricorda come sia tuttora irrisolto il problema dei danni da ungulati, per i quali l’associazione esorta le amministrazioni competenti ad attivarsi con più decisione.

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