Crolla il turismo nelle città

di redazione

I blocchi alla circolazione mettono all’angolo le grandi città d’arte italiane, che si consolano parzialmente con i turisti nazionali.

Mentre il turismo green e balneare sembra aver trovato la sua rivincita in questa annata segnata dal Coronavirus, le città italiane continuano a vivere una crisi che la società di consulenza immobiliare Wine Capital stima pari a 12,6 miliardi di euro. A pesare la drastica riduzione dei turisti internazionali, che quest’anno, tra soggiorno, ristorazione ed acquisti, spenderanno 4,4 miliardi di euro, a fronte dei 44 dello scorso anno. Calo solo parzialmente compensato dalla crescita dei consumi degli italiani ‘costretti’ in Italia, che porteranno in dote circa 27 miliardi lo scorso anno esportati.

Per capire l’impatto di questi flussi, è sufficiente pensare che Venezia dei 37 milioni di presenze segnate lo scorso anno, ne vantava ben 27 straniere. Nella Capitale su un totale di circa 32 milioni di presenze circa 22 provenivano da oltreconfine. A Firenze erano stranieri circa 11 milioni di turisti su 15, mentre a Milano 9 su 15.

Forte l’impatto anche sul valore immobiliare degli alberghi, che si basa sull’incasso potenziale annuo a camera: secondo lo studio per i tre stelle al mare il valore scenderà del 24%, in montagna del 25% e nelle città d’arte del 24%. Per i quattro stelle la diminuzione di valore sarà al mare del 27%, ai monti del 17% e nei borghi d’arte del 27%: infine le strutture di lusso vedranno un calo del 12% al mare, del 10% ai monti e del 12% nelle grandi città. Per il 2020 è prevista una ripresa generalizzata dei valori, un dato che, alla luce dell’andamento attuale della pandemia, va preso con prudenza.

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