Assoenologi e Coldiretti giudicano positiva la qualità di una vendemmia che si preannuncia più abbondante dell’anno scorso.
È partita da circa dieci giorni con la raccolta delle uve bianche una vendemmia che, per la Sardegna, si prospetta positiva dal punto di vista qualitativo e con oltre 100mila ettolitri di vino in più rispetto all’anno passato. Secondo i dati della sezione regionale di Assoenologi elaborati da Coldiretti Sardegna, dovrebbero essere infatti circa 472mila gli ettolitri di vino prodotti, contro i 363mila dello scorso anno.
Nonostante sia la più abbondante degli ultimi quattro anni, l’associazione evidenzia che anche questa vendemmia rimarrà sotto i livelli medi dell’ultimo decennio (2009-2018), pari a 516.536 ettolitri di vino. Osservando i vari territori, si registra sensibile incremento nel Nord Sardegna, nel 2019 duramente colpito dalle gelate, mentre una leggera riduzione ci sarà nel nuorese e in provincia di Oristano.
Coldiretti rileva inoltre come l’andamento climatico sia stato quest’anno favorevole, eccetto per le gelate di fine marzo che hanno penalizzato in particolare i vitigni precoci del sud Sardegna, soprattutto lo chardonnay. Qualche perdita si avrà anche a causa degli attacchi di oidio e, in misura minore, peronospora.
“La viticoltura è uno dei settori che ha maggiormente sofferto la crisi nelle vendite dovuta al Covid – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – perdite che faranno chiudere con un segno meno il fatturato rispetto al 2019 nonostante la ripresa registrata soprattutto ad agosto. La viticoltura è un fiore all’occhiello della nostra agricoltura dove contiamo diverse aziende modello ed un ottimo prodotto. Ci auguriamo che l’inizio della nuova vendemmia sia anche quello di una nuova ripartenza”.