Le Denominazioni di Origine Castelli di Jesi e Matelica appongono sulle loro bottiglie il simbolo della produzione di qualità certificata.
Castello di Jesi Doc e Matelica Doc entrano in una nuova e più avanzata fase di tracciabilità, grazie all’adozione del contrassegno di stato su ciascuna delle 20 milioni di bottiglie annualmente prodotte. Giunto al termine di iter avviato lo scorso anno, il conseguimento delle fascette di Stato da parte delle Denominazioni marchigiane a base verdicchio sarà gestito da Valoritalia.
Una ‘fase 2’ per il principale vitigno della regione, che per il direttore dell’IMT – Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Alberto Mazzoni, rappresenta “una svolta determinante in ottica di miglior tracciabilità e lotta alla contraffazione in favore di un prodotto che sta divenendo sempre più internazionale. Trasparenza, controllo e gestione della produzione e della qualità del Verdicchio sono le ragioni che ci hanno spinto a aderire a questa nuova fase. Un salto di qualità necessario per assecondare il crescente sviluppo della denominazione e dei suoi produttori” ha concluso il direttore del grande consorzio marchigiano, che conta 472 soci e 16 denominazioni tutelate.