Semplicemente Matelica Doc

di redazione

Avviato l’iter per il cambio di nome della denominazione marchigiana, che punta sul suo terroir per distinguersi nel novero delle produzioni a base Verdicchio.

È di queste ore la notizia che l’Istituto Marchigiano Vini ha fatto richiesta al Mipaaf di modificare il nome della Denominazione ‘Verdicchio di Matelica’ in ‘Matelica’. L’obiettivo è quello di organizzare attorno alla Doc una comunicazione di territorio, risolvendo peraltro sul nascere gli eventuali problemi di protezione della Denominazione tutelata.

Memore del recente dibattito che ha coinvolto il Cannonau, con i produttori sardi compatti contro l’eventuale utilizzo fuori regione del nome del loro vitigno più caratteristico, l’ente di tutela ha voluto svincolare la propria denominazione dal nome di un vitigno, legandola al suo territorio di produzione.

Vogliamo uscire dal vitigno per essere un territorio di eccellenza – ha detto Antonio Centocanti, presidente dell’Istituto Marchigiano Vini – con una gamma completa di proposte, dallo spumante al passito, e soprattutto una qualità media altissima, che fa del Verdicchio di Matelica Doc e Docg il vino bianco italiano a maggior tasso di riconoscimenti in rapporto alla superficie vitata. La produzione di Jesi – ha continuato Centocanti – è di otto o nove volte maggiore, ma nella categoria Riserva, il top, Matelica è la più venduta“.

Dietro a questa decisione c’è la consapevolezza che sarà sempre più difficile tutelare appieno una Denominazione che contenga il riferimento a un vitigno, laddove il medesimo può essere coltivato (e rivendicato) anche in altri territori. Un fenomeno questo che coinvolge numerose Denominazioni italiane e verso le quali la Comunità Europea non sembra più disposta a transigere.

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