In crescita la produzione nei vigneti della regione adriatica, alle prese però con una contrazione dei mercati che preoccupa i produttori.
Grappoli più ricchi di Verdicchio e produzione di Passerina in aumento spingono Assoenologi a stimare la vendemmia marchigiana in aumento del 10% rispetto allo scorso anno (+82mila hl, per 989mila hl totali) e in controtendenza rispetto al dato nazionale (-333mila ettolitri). Buone anche le valutazioni qualitative, grazie anche all’andamento meteorologico di quest’anno, segnato da un inverno caldo e secco, un marzo freddo e piovoso e qualche fenomeno distruttivo che ha colpito l’intero territorio regionale.
Analisi che giungono nel pieno della vendemmia 2020, che interessa oltre 17mila ettari di vigneto, per una produzione destinata per oltre l’80% a vini Dop e Igp che, secondo l’ultimo report Ismea/Qualivita, valgono ben 97 milioni di euro.
A preoccupare sono semmai le incertezze sul fronte commerciale. La sezione regionale di Coldiretti ricorda infatti che sul mercato nazionale il vino marchigiano ha registrato nel 2020 un calo del 4% dopo anni di crescita costante. Riguardo all’export, i dati di inizio anno (gennaio-marzo), rivelano che il vino marchigiano ha fatto passi indietro in Cina (-35%), Regno Unito (-20%) e Russia (-1%).