Studenti e pensionati protagonisti della vendemmia in Valpolicella

di redazione

Crisi economica e difficoltà a reperire la manodopera straniera riportano i veronesi tra i filari, per la raccolta delle prestigiose uve rosse base della Denominazione veneta.

Le note difficoltà nel recuperare la manodopera straniera unite alla crisi economica che ha colpito ampie fette di popolazione, ha spinto un piccolo esercito di 6.000 pensionati e studenti a ritornare in vigna, compiendo quel lavoro così consueto fino a pochi anni fa.

A raccontarlo il neopresidente del Consorzio Valpolicella, Christian Marchesini, che commenta così la notizia “È una vigilia di vendemmia dai risvolti sociali quella che tra qualche giorno prenderà il via in Valpolicella, con un temporaneo ritorno all’agricoltura di giovani e pensionati veronesi che ci riporta alle raccolte degli anni ’70. Si tratta di un risultato importante che ci ha permesso di rispondere all’emergenza di reperimento della manodopera necessaria per la cernita delle uve destinate a produrre un Amarone di qualità”.

Sempre a proposito della prossima vendemmia, Marchesini ritiene che ”se le giornate di sole proseguiranno per tutto il mese di settembre, e in assenza di altri episodi meteo violenti, potremo parlare di una buona vendemmia” per i 2.273 produttori di uve delle denominazioni tutelate.

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