Soddisfatti i rappresentanti della filiera vitivinicola, che parlano di passo in avanti per la valorizzazione della categoria più pregiata di vini italiani.
Con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il DL 16 luglio 2020 ‘recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale’ è diventato a tutti gli effetti legge. Un momento particolarmente atteso dalla filiera vitivinicola, in quanto, tra le varie, contiene una decisa semplificazione del processo di riconoscimento delle Docg.
L’art. 43-ter – Modifiche alla legge n. 238 del 2016 stabilisce infatti che “Il riconoscimento della DOCG è riservato ai vini già riconosciuti a DOC da almeno sette anni, che siano ritenuti di particolare pregio, per le caratteristiche qualitative intrinseche e per la rinomanza commerciale acquisita, e che siano stati rivendicati, nell’ultimo biennio, da almeno il 66 per cento, inteso come media, dei soggetti che conducono vigneti dichiarati allo schedario viticolo di cui all’articolo 8, che rappresentino almeno il 66 per cento della superficie totale dichiarata allo schedario viticolo idonea alla rivendicazione della relativa denominazione e che, negli ultimi cinque anni, siano stati certificati e imbottigliati dal 51 per cento degli operatori autorizzati, che rappresentino almeno il 66 per cento della produzione certificata di quella DOC”.
Un provvedimento riguardo al quale le organizzazioni della filiera vitivinicola hanno immediatamente espresso la loro soddisfazione, in grado a loro dire di valorizzare ulteriormente le Docg, categoria riconosciuta dai consumatori di tutto il mondo. In una nota a firma congiunta Confagricoltura, CIA, ACI – Alleanza delle Cooperative italiane, Copagri, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi approvano anche le ulteriori previsioni in materia di etichettatura e presentazione, comunicazioni, agenti vigilatori e periodo vendemmiale.