La decisione dell’organismo che regola gli scambi internazionali presa per compensare gli aiuti di stato concessi a Boeing dall’amministrazione americana.
Lo World Trade Organization ha autorizzato l’Unione Europea a imporre dazi per quattro miliardi di dollari sui prodotti statunitensi, come contropartita degli aiuti che l’amministrazione americana ha concesso alla Boeing. Si apre così un nuovo capitolo nella lite che vede contrapposte le due sponde dell’atlantico, dopo che lo scorso anno lo stesso WTO aveva concesso agli Stati Uniti la possibilità di imporre dazi per 7,5 miliardi di dollari sulle merci Ue, in risposta agli aiuti di Stato forniti ad Airbus.
Una decisione attesa, che il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha così commentato “L’Ue si impegnerà immediatamente di nuovo con gli Stati Uniti in modo positivo e costruttivo per decidere i prossimi passi. La nostra forte preferenza è per una soluzione negoziata. Altrimenti, saremo costretti a difendere i nostri interessi e rispondere in modo proporzionato”.
Dal canto suo Paolo Castelletti, segretario generale UIV ritiene che “La sentenza ufficializzata ieri dal Wto in merito ai sussidi illegali Boeing da parte degli Stati Uniti rischia paradossalmente di rivelarsi in un boomerang per il vino made in Italy, se non si dovesse trovare una soluzione negoziata. Unione italiana vini confida perciò nel buon senso dell’Ue e dell’Italia nel ritenere opportuno attendere lo svolgimento delle elezioni americane e soprattutto chiede di mantenere agricoltura e vino fuori dalla lista dei prodotti statunitensi da sanzionare, attesa entro la fine di questo mese. Il pericolo di ritorsione americana su questi comparti, e quindi sui vini italiani, è allo stato dell’arte più che probabile. I prossimi giorni – ha aggiunto Castelletti – saranno decisivi per capire quale sarà l’orientamento Ue e se prevarrà la scelta di adottare ‘contro-dazi a specchio’ rispetto a quelle americane, e quindi anche ai vini e all’agroalimentare. Opzione che consideriamo molto pericolosa per il futuro commerciale delle etichette tricolore che attualmente primeggiano nelle vendite verso gli Usa, principale buyer mondiale di vino”.
Preoccupazione condivisa dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti “La pronuncia del WTO rafforza la posizione dell’Unione, ma l’obiettivo di fondo resta, a nostro avviso, invariato. È indispensabile negoziare con gli Stati Uniti un accordo per mettere fine a una disputa che coinvolge in modo assolutamente ingiustificato il settore agroalimentare. L’inasprimento delle tensioni commerciali sarebbe dannoso per tutti, a maggior ragione nell’attuale fase di crisi economica innescata dalla pandemia. L’accordo che auspichiamo – precisa il presidente – consentirebbe di eliminare le tariffe doganali, pari al 25% del valore, che gli Stati Uniti impongono sulle importazioni dall’Italia di formaggi, salumi, agrumi e liquori per un totale di circa 500 milioni di euro. Con l’inasprimento del contenzioso, sarebbero invece a rischio anche le esportazioni di vini, pasta e olio d’oliva destinate al mercato statunitense. È una prospettiva da scongiurare in ogni modo”.