Sgominata truffa ai danni del Sassicaia

di redazione

Riproduzioni quasi perfette del vino simbolo di Bolgheri sono state sequestrate in un capannone nella periferia milanese.

Al termine di un’indagine durata oltre un anno, la Guardia di Finanza di Firenze ha scoperto una truffa milionaria ai danni del Sassicaia, ordita da una società con sede a Milano. Sfruttando la connivenza di fornitori e intermediari senza scrupoli, due imprenditori meneghini riuscivano a smerciare mensilmente circa 4.200 bottiglie, per un giro d’affari di 400mila euro.

Secondo quanto emerso il vino imbottigliato era acquistato in Sicilia mentre le bottiglie provenivano dalla Turchia. Ma il vero inganno risiedeva nelle etichette provenienti dalla Bulgaria, sulle quali il caratteristico ologramma era trattato con una speciale vernice visibile solo ai raggi ultravioletti. Stessa attenzione era dedicata anche alla carta velina, pesante 22 grammi come l’originale, e ai tappi, in tutto e per tutto identici agli originali.

Nel corso della perquisizione i militari hanno sequestrato circa 80mila pezzi contraffatti tra etichette, bottiglie, tappi, casse di legno. Un quantitativo sufficiente per confezionare circa 1.100 casse della prestigiosa annata 2015, il cui valore di mercato si aggira attorno ai 2 milioni di euro. La tempestività dell’intervento ha consentito, tra l’altro, di intercettare la consegna di un ordine di 41 casse di Sassicaia 2015 già confezionate e pronte per essere vendute.

Secondo le ricostruzioni investigative il commercio coinvolgeva prevalentemente clienti coreani, cinesi e russi. All’interno del magazzino utilizzato per l’attività illecita i due arrestati si occupavano dell’imbottigliamento, dell’etichettatura e della carta velina sulle bottiglie nonché del successivo assemblaggio della cassa.