Il Prosecco Doc Rosé pronto per i mercati internazionali

di redazione

La pubblicazione sulla Gazzetta Europea consente a 20 milioni di bottiglie di essere esportate.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale UE del 28 ottobre 2020, si è concluso il percorso comunitario per il riconoscimento della tipologia rosé, condizione indispensabile per esportare e commercializzare il Prosecco Doc rosé al di fuori dell’Italia. Si aprono dunque le porte dei mercati esteri per un vino atteso al punto tale che una larga fetta era prenotata ancor prima di essere disponibile per la commercializzazione.

Si tratta di circa 20 milioni di bottiglie, in parte già distribuite entro i confini nazionali tra settore Horeca e Gdo, che ora potranno raggiungere anche i principali mercati esteri, dai quali il Consorzio si attende le maggiori soddisfazioni. Come lo stesso presidente Stefano Zanette conferma “dei 486 milioni di bottiglie prodotte, circa il l’80% di esse prende la via dell’export e, grazie al riconoscimento europeo, si stima che le vendite troveranno maggiore stimolo e vigore in questo ultimo trimestre del 2020. Mi congratulo con quei produttori che si sono dimostrati prontissimi ad afferrare questa opportunità, impegnandosi fin da subito per non farci cogliere impreparati”.

Un ringraziamento – chiosa il direttore Luca Giavilo dobbiamo come Consorzio in rappresentanza dell’intero sistema produttivo, alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, al Ministero delle Politiche Agricole alimentari e Forestali, alla Direzione Generale per l’Agricoltura della Commissione Europea, e a quegli europarlamentari, primo fra tutti l’On. Paolo De Castro, che si sono impegnati nel far capire l’opportunità di una tempestiva pubblicazione del provvedimento, in questo particolare momento che l’Italia, l’Europa e il mondo intero stanno vivendo”.

Le potenzialità offerte dalla nuova tipologia sono ben spiegate da un’analisi dell’Osservatorio Uiv, secondo il quale il Prosecco Rosè condensa in un unico prodotto i trend globali di crescita che interessano i vini spumanti e rosati. Nel giro di venti anni i primi sono passati da 2 a 3 miliardi di bottiglie consumate, i secondi invece da 2,2 a 2,8 miliardi. Forte di tali considerazioni, il segretario generale di UIV, Paolo Castelletti, giudica il riconoscimento del Prosecco Doc Rosè “determinante per la conquista della leadership italiana nella tipologia. Il Prosecco rosé si presenta ai nastri di partenza forte di un brand globale in grande crescita sul segmento popular premium. La prospettiva è che possa rappresentare il futuro driver mondiale della tipologia ‘sparkling rosé’, che è attesa a una produzione mondiale nel 2021 di 160 milioni di bottiglie. Per questo non possiamo che apprezzare e condividere la scelta del Consorzio Prosecco e dei produttori della Doc italiana più esportata al mondo”.

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