Il presidente del Consorzio Mazzei promuove la raccolta 2020 e rilancia il focus sul Vermentino.
Una produzione in calo rispetto all’anno passato, che consentirà alle giacenze di tornare rapidamente alla normalità. Così Francesco Mazzei, dal 2018 presidente del Consorzio Maremma Toscana, conclude l’analisi di una vendemmia che si preannuncia foriera di soddisfazioni per le oltre 300 aziende associate. Uscendo dalle cantine, Mazzei guarda poi con fiducia all’anno che verrà, dove il Consorzio è pronto a rilanciare l’attenzione attorno al vitigno principe del territorio: il Vermentino.
Presidente Mazzei, come è andata la vendemmia nell’anno del Covid?
Data la vastità del territorio e le difformità di condizioni esistenti, al momento si può senz’altro parlare di una vendemmia molto buona anche se piuttosto scarsa, a causa delle gelate del mese di marzo e della siccità dei mesi estivi.
Quale è stato l’andamento climatico del 2020?
mesi più importanti per le fasi fenologiche della vite sono stati asciutti tanto che non si è riscontrata presenza di malattie, riuscendo a portare alla raccolta uve sane e di ottima qualità; in certi casi si è riscontrato un certo stress idrico che, tuttavia, non ha influito sulla qualità delle uve.
Il periodo della vendemmia è stato in linea con gli altri anni?
In Maremma la situazione è a macchia di leopardo: c’è chi ha anticipato leggermente la vendemmia ma, nel complesso, si può dire che siamo nella norma.
Quanta uva destinata a Denominazione è stata raccolta?
La stima del quantitativo destinato alla nostra Denominazione è difficile da fare. Possiamo senz’altro dire, tuttavia, che al momento si stima una riduzione tra il 15 e il 20% rispetto alla vendemmia 2019.
Punteggio (da 1 a 10) della vendemmia appena conclusa?
Volendo quantificare potremmo dire che la vendemmia 2020 potrebbe stare in un punteggio tra 8 e 9.
Spostando l’attenzione dalla vigna alla cantina, a quanto ammontavano le giacenze di vino alla vigilia della vendemmia?
L’aumento delle giacenze dei vini della nostra Denominazione sono dovute principalmente ad un deciso aumento della produzione riferita alla vendemmia 2019. È tuttavia evidente che le difficoltà incontrate dal canale Horeca a seguito dell’emergenza epidemiologica e del lockdown non hanno certamente aiutato il mercato a diminuire l’impatto delle giacenze che, ad ogni buon conto, sono sotto controllo. Va anche considerato, infatti, una sorta di equilibrio naturale che si attiverà a seguito di una vendemmia piuttosto scarsa come la 2020, che andrà a compensare l’eccesso di scorte.
Quale è stato l’impatto finanziario della crisi?
Come in altri territori anche in Maremma si stima una riduzione delle vendite tra il 20 e il 30%.
Come Consorzio quali misure avete adottato per affrontare la crisi?
Il Consorzio non ha adottato misure specifiche ma si è attivato da subito, in coordinamento con le altre organizzazioni del settore, per proporre l’adozione delle misure necessarie a fronteggiare la crisi, facendo da tramite con la propria base sociale.
Quali sono le vostre proiezioni nel medio termine?
Tutti noi speriamo in una normalizzazione della situazione nel 2021, in modo da poter ripartire e dare un deciso slancio alla crescita.
Quali progetti nel futuro della Denominazione?
Il Consorzio intende investire sulla internazionalizzazione della nostra denominazione e spingere ulteriormente sulla tipologia Vermentino.