Il Dpcm chiude 5mila agriturismi italiani

di redazione

Nemmeno le campagne italiane escono indenni dai nuovi limiti imposti dal Decreto per contrastare il diffondersi del Covid-19.

Gli effetti della pandemia non si ripercuotono solamente su ristoranti, bar ed enoteche, ma si estende anche alla fitta rete di agriturismi italiani, anch’essi coinvolti nella stretta voluta dal Governo per contenere il dilagare della pandemia. Secondo Coldiretti sono infatti oltre 5mila le strutture agrituristiche costrette a chiudere nelle aree classificate di gravità massima o elevata in base al rischio contagio da coronavirus.

Si tratta di un colpo drammatico inferto a più di una 1 azienda agrituristica su 5 attiva a livello nazionale con la cancellazione di oltre 140mila posti a tavola – sottolinea la Coldiretti –. Per la gran parte delle aziende, che si trovano lontano dai centri urbani, la pausa pranzo non è sufficiente per garantire la copertura dei costi e quindi si preferisce chiudere”.

Coldiretti stima che l’emergenza Covid colpirà complessivamente oltre 24mila agriturismi che da nord a sud della Penisola stavano tentando una difficile ripartenza dopo il prezzo pagato al primo lockdown di primavera. “Servono dunque ristori immediati e un piano nazionale che metta in campo tutte le azioni necessarie per non far chiudere per sempre attività che rappresentano un modello di turismo sostenibile grazie ai primati nazionali sul piano ambientale ed enogastronomico” conclude Diego Scaramuzza, presidente degli agriturismi di Terranostra Coldiretti.

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