Primitivo di Manduria, vendemmia “storica” per qualità e lavoro di squadra

di Giambattista Marchetto

Il presidente del Consorzio Di Maggio traccia un bilancio positivo e conferma l’attenzione per i mercati internazionali.

Una delle migliori vendemmie della storia. Il presidente del Consorzio del Primitivo di Manduria Mauro Di Maggio non usa mezzi termini nel tracciare un bilancio della raccolta 2020, ora che il vino è ormai a riposo in cantina. Dagli oltre 4mila ettari nei 18 comuni che compongono la Dop è stata infatti raccolta un’uva sana e dall’alto profilo organolettico. Spostando lo sguardo verso il futuro, Di Maggio illustra le iniziative consortili che puntano a rendere il Consorzio stesso punto di riferimento per una Denominazione ‘best-seller’ tra i consumatori mondiali.

Presidente, come è andata la vendemmia nell’anno del Covid?
Nel considerarla una delle migliori vendemmie di sempre descrivo quella appena conclusa come una raccolta posticipata, di ottima qualità e con una quantità in calo del 40%. Ci sono dunque tutti i presupposti per trovare nei calici vini ottimi, corposi e con un bouquet tipico del Primitivo di Manduria Dop. Compatibilmente con le restrizioni e con le nuove norme emanate per la gestione dell’emergenza Covid-19, il lavoro in vigna si è svolto in questi mesi in modo regolare. Voglio ringraziare tutti i nostri viticoltori per l’impegno, che quest’anno è stato ancora più intenso a causa lockdown. Un lavoro che ha garantito la consueta cura dei vigneti e la qualità finale del prodotto. Il merito va soprattutto a loro.

Quale è stato l’andamento climatico del 2020?
Abbiamo attraversato una primavera fredda, aspettando un’estate che ha tardato ad arrivare. Nonostante ciò, i vigneti di primitivo nella nostra areale sono apparsi vigorosi e in ottima salute, dando vita ad uve che sane e correttamente maturate. A ciò ha contribuito una parte finale segnata da clima caldo accompagnato da tramontana e scarsità di piogge. Tutto ciò ha impedito la formazione di peronospora e altre malattie del vigneto”.

Il periodo della vendemmia è stato in linea con gli altri anni?
Possiamo stimare 12 giorni di ritardo rispetto alla media degli ultimi anni

Punteggio (da 1 a 10) della vendemmia appena conclusa?
Complessivamente darei un 8.

Spostando l’attenzione dalla vigna alla cantina, a quanto ammontavano le giacenze di vino alla vigilia della vendemmia?
Le giacenze a inizio vendemmia erano equivalenti alla metà di un’annata media

Quale è stato l’impatto finanziario della crisi?
La crisi a livello finanziario ha determinato diverse conseguenze. Nella prima fase, il blocco legato al lockdown ha dato una prima forte scossa alle aziende più piccoli e meno solide. Quest’estate poi l’andamento particolare del comparto turistico in Puglia ha fatto riprendere le vendite a livelli inaspettati e ha ridato linfa alle aziende produttrici e ai ristoratori. Ora si avvicinano momenti presumibilmente molto duri, con gli ultimi decreti.

Come Consorzio quali misure avete adottato per affrontare la crisi?
Durante il lockdown totale abbiamo programmato didattica a distanza per le nostre aziende. Vari i corsi affrontati, legati al cibo al vino e alla sostenibilità. L’intento è stato di tenere vive le nostre passioni e creare un luogo di incontro virtuale.
Questa estate, nonostante il periodo, abbiamo organizzato da luglio a settembre ‘Tra le Torri del Primitivo di Manduria’. Un’occasione in quattro tappe per far scoprire le bellezze naturalistiche e vitivinicolo della nostra zona famosa in tutto il mondo per i suoi litorali, la sua cultura e i suoi vini. Tutto in una versione slow. Evento che proporremo anche in versione invernale. Bisogna ritornare a vivere esperienze di prossimità fatte di cibo e natura e le nostre aree rurali hanno una marcia in più: luoghi di grande fascino come vigneti e mare senza dimenticare il vino e il buon cibo.

Entro fino anno, il nostro Primitivo di Manduria sarà degustato oltreoceano. Stiamo organizzando delle masterclass on line negli Usa con le nostre aziende. Saranno i maggiori importatori e operatore del settore a degustare il nostro vino. La situazione di emergenza causata dalla pandemia Covid-19 e le conseguenti limitazioni ci impongono un mutamento, speriamo solo nel breve e medio termine, anche nei sistemi e nelle tecniche di promozione e degustazione del vino sui mercati internazionali. È necessario, quindi implementare modalità di incontro tra gli operatori internazionali prendendo in considerazione gli strumenti tecnologici su piattaforme virtuali.

Quali sono le vostre proiezioni nel medio termine?
Riteniamo che sia dovere del Consorzio in questo momento essere un riferimento per le iniziative di divulgazione e formazione. Potenzieremo le nostre attività di comunicazione on-line e a sostegno dei nostri soci.

Quali progetti nel futuro della denominazione?
La nostra doc ha un futuro roseo, perché attira l’interesse dei winelover mondiali. E noi dobbiamo avere il passo deciso per svolgere tutte le attività necessarie per la crescita del territorio. Passaggio alla docg, zonazione, maggiore interazione con i soci e i comuni ricompresi nell’area per la crescita di una mentalità coese e compatta.

 

@gbmarchetto

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