A 10 anni dal riconoscimento Unesco, il ministro Bellanova annuncia un copioso programma volto a valorizzare il modello nutrizionale simbolo del nostro paese nel mondo.
In occasione del decimo anniversario del riconoscimento a patrimonio Unesco della Dieta Mediterranea, il ministro Bellanova ha annunciato un piano di comunicazione dedicato a uno dei simboli italiani più noti e copiati al mondo.
Come noto, tale modello nutrizionale si ispira allo stile alimentare dei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. A individuarlo fu Ancel Keys, il biologo statunitense al quale si devono i primi studi in materia. Incuriositosi della bassa incidenza delle patologie cardiovascolari in Campania e nell’isola di Creta, Keys, nel frattempo trasferitosi nei dintorni di Pollica, decise infatti di spiegare scientificamente la cosa. Nel suo lavoro più importante, noto come Studio dei sette Paesi, il biologo mise a confronto le diete adottate da Stati Uniti, Italia, Finlandia, Grecia, Jugoslavia, Paesi Bassi e Giappone, al fine di verificarne benefici e criticità in termini di salute cardiovascolare. I risultati non lasciarono non lasciavano molti dubbi: più ci si scostava dagli schemi mediterranei, maggiore era l’incidenza di malattie cardiovascolari. Lo stile alimentare individuato da Keys, confermato da molte altre ricerche successive, si basa sul consumo prevalente di alimenti di origine vegetale come cereali e derivati, legumi, frutta, verdura e olio extravergine di oliva, al quale corrisponde un consumo moderato di prodotti di origine animale come la carne, latticini e pesce.
Nel dettaglio, il piano d’azione enunciato dal ministro prevede la creazione di un apposito Ufficio per la Dieta Mediterranea, da istituirsi presso il Mipaaf, affiancato da un portale web dedicato, un programma di comunicazione sulle tematiche della Dieta mediterranea anche in vista di Expo Dubai 2021 e un progetto sull’educazione alimentare, da tenersi in scuole e università. “Il 16 novembre 2010 per il nostro Paese è una data importante – ha detto Bellanova -. Il riconoscimento di una distintività. Da quel momento Made in Italy e Dieta mediterranea hanno avuto nel mondo gli stessi sapori, gli stessi profumi, lo stesso fascino”.
“Se oggi la celebriamo come merita è per ribadire che il patrimonio della Dieta Mediterranea va tutelato, salvaguardato, protetto. Questo – continua il ministro – ci induce a lavorare per potenziare e rafforzare la resilienza dei nostri sistemi agroalimentari, rivendicando il ruolo determinante dell’agricoltura come presidio di tutela del territorio e del paesaggio. Vogliamo promuovere la Dieta mediterranea perché in questo modo promuoviamo la qualità dei nostri prodotti agroalimentari, il biologico, salvaguardiamo la biodiversità, contrastiamo lo spreco alimentare, lavoriamo per garantire cibo di qualità, sosteniamo politiche a tutela del lavoro e della qualità del lavoro in agricoltura”.