Si arricchisce il disciplinare dell’Asti Docg

di redazione

Approvato il nuovo testo che regola la Denominazione piemontese, alla ricerca di nuovi orizzonti enologici per rilanciarsi.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del suo nuovo testo, il disciplinare di produzione dell’Asti Docg si apre a nuove tipologie e specificazioni, recependo le istanze di una filiera alla ricerca di nuove opportunità commerciali. La principale modifica attiene ai differenti tenori zuccherini, per effetto della quale alle già ammesse versioni Demi Sec, Secco\Dry ed Extra Dry, aggiunge quelle Brut, extra Brut, Brut Nature o Pas Dosé.

È un’estensione naturale che favorisce la varietà degli Asti Spumante in tipologie diverse dalla versione più conosciuta “Dolce”, e che ha come obiettivo primario quello di andare incontro a un gusto sempre più differenziato dei consumatori offrendo un ventaglio più ampio di possibilità” è il commento di Romano Dogliotti, presidente del Consorzio .

Non è solo un aspetto tecnico – prosegue Giacomo Pondini, direttore del Consorzio – per le aziende che producono e credono nelle tipologie ulteriori rispetto all’Asti Docg “Dolce”, avere la possibilità di valorizzare il vitigno aromatico per eccellenza, il Moscato bianco, tra la gamma completa di residui zuccherini prevista ora dal disciplinare, è uno strumento utilissimo dal punto di vista commerciale, per raggiungere gli estimatori di questa uva, e dei nostri territori, in tutto il mondo. Una chance in più che siamo convinti sarà apprezzata e utilizzata al meglio”.

Tra le modifiche approvate anche la possibilità per i produttori di Asti spumante di esporre in etichetta anche le due sottozone ‘Santa Vittoria d’Alba’ e ‘Strevi, storiche enclave di Moscato bianco. C’è inoltre l’estensione a tutte le tipologie di Asti Spumante, Moscato d’Asti e Moscato d’Asti vendemmia tardiva dell’uso del termine ‘vigna’ seguito da toponimo o nome tradizionale.

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