Vendemmia da 8 e 9 (per bianchi e rossi). Il mercato horeca italiano assorbe l’80% della produzione nella piccola Docg, ma secondo il presidente del Consorzio Verna si deve lavorare ad ampio raggio.
Anche nella piccola Docg abruzzese del Tullum (20 gli ettari iscritti a Denominazione) è tempo di fare un bilancio della vendemmia di Montepulciano coltivato nel comune di Tollo, borgo in provincia di Chieti. Il presidente del Consorzio di tutela Tonino Verna racconta una vendemmia all’insegna dei legami, siano essi familiari o commerciali. E in ottica futura richiama le istituzioni a una vasta attività promozionale, indispensabile per il rilancio del vino italiano di qualità.
Presidente Verna, come è andata la vendemmia nell’anno del Covid?
È stata una vendemmia regolare, svolta nel pieno rispetto delle regole di prevenzione dal contagio. Vista la difficoltà di reperimento della manodopera, soprattutto straniera, sul nostro territorio si è ritornati ad a una dimensione familiare, coinvolgendo figli e parenti come si faceva qualche anno fa e riscoprendo la festa della vendemmia.
Il periodo della vendemmia è stato in linea con gli altri anni?
Sui bianchi c’è stato un anticipo di circa una settimana, utile a preservare il quadro acidico delle uve, che hanno comunque raggiunto l’ottimale maturazione zuccherina. I rossi come ipotizzato hanno avuto rispetto all’annata precedente una maturazione ritardata di circa una settimana, grazie anche alle condizioni metereologiche favorevoli che hanno permesso di attendere la piena maturazione. Tali condizioni hanno fatto sì che specialmente sul vitigno Montepulciano si siano ottenute uve molto concentrate e con un grande accumulo di polifenoli ed antociani, utili per avviarsi verso lunghi affinamenti ed ottenere vini estremamente concentrati.
Quanta uva destinata a Denominazione è stata raccolta?
Non vi sono sostanziali differenze con l’anno passato, in quanto il disciplinare Tullum prevede già rese molto basse: 9 tonnellate /ettaro per le tipologie Pecorino, Passerina e Rosso Riserva, 12 tonnellate/ettaro per il Rosso.
Quale è stato l’andamento climatico del 2020?
Nelle prime fasi della stagione vegetativa le temperature sono state inferiori alla media, con piogge consistenti durante i mesi di aprile e giugno. A partire da luglio invece abbiamo avuto sole e caldo, con un’assenza pressoché totale di precipitazioni. Le uve si sono presentate sane all’appuntamento con la vendemmia, prive di qualsiasi malattia.
Punteggio (da 1 a 10) della vendemmia appena conclusa?
8 per i bianchi, 9 per i rossi.
Spostando l’attenzione dalla vigna alla cantina, a quanto ammontavano le giacenze di vino alla vigilia della vendemmia?
Le uniche giacenze presenti in cantina sono quelle destinate all’affinamento previsto dal disciplinare.
Quale è stato l’impatto finanziario della crisi?
Essendo la Docg venduta esclusivamente nel canale Horeca, le nostre aziende hanno subito un impasse, dovuta anche ad alcuni ritardi nell’incasso dei pagamenti. Nel complesso è avvenuta una scrematura dei clienti, che ci ha permesso di comprendere quali sono i veri partner della Denominazione.
Come Consorzio quali misure avete adottato per affrontare la crisi?
Non abbiamo inteso ricorrere ad alcun sussidio tra quelli inizialmente messi in essere dal Governo, ritenendoli aiuti non proficui per lo sviluppo imprenditoriale. Rimaniamo convinti che le somme disponibili dovrebbero essere destinate ad attività di promozione, le uniche in grado di supportare i wine-brand in un momento di forte crisi.
Quali sono le vostre proiezioni nel medio termine?
Ci aspettiamo una crescita nel posizionamento della nostra Docg innanzitutto sul mercato italiano, che assorbe l’80% della produzione di Tullum.
Quali progetti nel futuro della Denominazione?
Come Consorzio guardiamo con favore a investimenti promozionali rivolti ai mercati esteri, che rappresentano il prossimo obiettivo commerciale della Denominazione.