UIV: sostenibilità e promozione nel futuro del vino italiano

di redazione

Ernesto Abbona plaude al pragmatismo del ministro Bellanova, invitandolo a predisporre rapidamente tutte le misure utili al rilancio dell’intero comparto.

Abbiamo apprezzato la concretezza della ministra: serve un cambio di marcia, un nuovo deal per garantire al settore una veloce transizione fuori dalla crisi”. Non si è fatta attendere la reazione del presidente UIV, Ernesto Abbona, alle parole pronunciate dal ministro Bellanova nel corso di wine2wine. Lo stesso Abbona ha proseguito affermando che “La prossima convocazione del tavolo vino nel Patto per l’export, l’obiettivo di potenziare la promozione nei piani Ocm e Pns e la convinzione che il futuro dei mercati passi dalla sostenibilità dei nostri vini sono 3 punti trattati sabato scorso dalla ministra che inquadrano al meglio le sfide del prossimo futuro. In particolare – continua – sulla sostenibilità servirà rendere operativa la norma nazionale che garantisce l’avvio del sistema di certificazione. Anche le nostre aziende lo chiedono, come rilevato nella survey dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma che ha evidenziato quanto la sostenibilità sarà un driver di marketing vincente nei principali mercati chiave”.

La nota UIV continua ricordando come il Decreto Rilancio dello scorso luglio ha introdotto la norma per il miglioramento della sostenibilità nelle varie fasi del processo produttivo del settore vitivinicolo, che delinea l’insieme delle regole produttive e di buone pratiche definite con uno specifico disciplinare di produzione. Sostenibilità economica, ambientale e sociale si traducono così in specifiche modalità produttive e gestionali che dovranno essere sottoposte a monitoraggio.

Sul fronte della promozione – ha poi aggiunto Abbona – le aziende chiedono a gran voce una maggiore flessibilità della misura, ad esempio la possibilità di riprogrammare le azioni da un Paese a un altro per cause di forza maggiore. Ribadiamo, inoltre, la proposta di elevare a 150 milioni di euro il budget annuo sull’Ocm Promozione per potenziare lo strumento che in questi anni è stato decisivo nel dare impulso al nostro export”.

Unione Italiana Vini accoglie poi con favore le opportunità aggiuntive del Recovery fund all’agricoltura; i circa 8 miliardi di euro a livello europeo, di cui 1,2 miliardi teoricamente destinati a finanziare i Psr del nostro Paese, possono, infatti, rappresentare un motore di sviluppo importante per la filiera, attraverso il potenziamento delle azioni di promozione del nostro prodotto anche nel mercato nazionale, oltre che per gli investimenti green e digitali in cantina e la possibilità di finanziare le attività enoturistiche. “Ma anche qui – ha concluso il presidente – occorrerà che le Regioni predispongano efficacemente i piani nel più breve tempo possibile, perché la vera sfida sarà riuscire a spendere questi fondi entro la fine del 2022”.