Santa Tresa, dal Trentino alla Sicilia con un sogno green (prima parte)

di Elena Morganti

Un racconto (in due puntate) del lavoro di due fratelli trentini nel Ragusano attraverso i vini del territorio.

Due fratelli, l’amore per una terra lontana e un progetto imprenditoriale dedicato al vino nel segno della sostenibilità. È la storia di Stefano e Marina Girelli, trentini e attivi da tre generazioni nel mondo del vino, che hanno deciso di investire in Sicilia e, nello specifico, nella zona di Vittoria, entroterra ragusano, rilevando prima l’azienda Santa Tresa – nel 2010 – e poi l’azienda agricola Cortese (2016). Due tenute situate a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra, ma profondamente diverse per terroir e genotipi di vitigni e quindi in grado di raccontare una storia di biodiversità tutta siciliana, che i due imprenditori continuano a studiare e a valorizzare attraverso i loro vini.

Filo conduttore: la filosofia devota alla sostenibilità che ha portato i produttori a scegliere la conduzione biologica in vigna e in cantina, in favore di una conservazione rispettosa del territorio e delle sue specificità. Un’attenzione che emerge anche dalla degustazione dei vini, tutti contraddistinti da uno stile comune, caratterizzato dalla pulizia e dall’intensità dei profumi, che esaltano le peculiarità dei vitigni. Ma dai calici parlano anche le diversità dei terreni, che regalano ai vini connotazioni differenti e piacevoli da scoprire, immaginando abbinamenti ai piatti tipici della zona, una cucina non solo di mare ma anche tanto di terra. Impossibile non pensare ai manicaretti descritti con tanta attenzione tra le pagine dei libri di Camilleri e del suo protagonista più celebre, le cui storie sono ambientate proprio nelle stesse zone della Sicilia.
Allora – proprio come in un telefilm a puntate – vi proponiamo gli assaggi di alcune delle etichette più significative di Santa Tresa e Cortese, a partire dalla prima.

Situata a 240 metri sul livello del mare, la tenuta di Santa Tresa copre 50 ettari, di cui 39 a vigneto. Tra i vitigni coltivati, cloni autoctoni di frappato (il vitigno più caratteristico della zona) e nero d’Avola, già presenti in azienda al momento dell’acquisizione, ma anche grillo, una delle più celebri varietà siciliane, impiantata successivamente assieme al Viognier, alloctono che qui ha trovato condizioni climatiche ideali. I terreni, caratteristici per il loro colore rosso, sono costituiti da uno strato superficiale sabbioso e ricco di minerali che ricopre 1-2 metri di roccia calcarea originata da depositi di sabbie e limi di vecchi fondali marini, un sostrato friabile in cui le radici riescono a penetrare. Il mosso sottostante trattiene l’umidità e funge da riserva idrica naturale, grazie all’alta presenza di argilla. Qualità delle uve e lavorazioni in cantina ridotte al minimo con vinificazioni senza l’utilizzo di solfiti, questa la ricetta per i vini di Santa Tresa, dei quali vi proponiamo di seguito una selezione, che va dalle bollicine autoctone al bianco da blend grillo-Viognier, fino al calore del rosso più rappresentativo della zona, il Cerasuolo di Vittoria Docg.

Santa Tresa – “Il Grillo” vino spumante brut metodo Martinotti
Uvaggio: 100% Grillo
Vinificazione: pressatura soffice, raffreddamento e decantazione del mosto per escludere le particelle solide. Prima fermentazione in acciaio sotto i 18°C con durata di 8-10 giorni. Spumantizzazione in autoclave sotto i 14°C per far lavorare più lentamente i lieviti e preservare gli aromi.
Nel calice il perlage sale in collane di bollicine fini e continue, che liberano profumi floreali e delicati con piacevoli accenni citrini. Al palato Il Grillo è uno spumante informale e beverino, caratterizzato da una piacevole freschezza fruttata per un sorso bilanciato e di facile abbinamento. Una bella espressione dell’omonimo vitigno autoctono siciliano, che ben si presta a versioni spumantizzate e che in questo caso conferma un’ottima riuscita anche con metodo Martinotti.

Santa Tresa – “Il Frappato” vino spumante rosé brut metodo Martinotti
Uvaggio: 100% Frappato
Vinificazione: vendemmia a mano e raffreddamento delle uve a 8-10°C per circa 48 ore, pressatura a 0,2 bar e sedimentazione statica per ottenere mosto limpido. Prima fermentazione a 18-20°C per 8-10 giorni e spumantizzazione a un massimo di 14°C con lieviti selezionati che lavorano lentamente.
Il calice è di un bel rosa chiaro lucente, con una bolla fine e continua, che libera aromi delicati di fragola e petali di fiori bagnati. Al palato Il Frappato è secco e leggero, con una piacevole sapidità che lascia una leggera sensazione amaricante. Un sorso versatile nell’abbinamento con il cibo, indicato per piatti di pesce poco o mediamente strutturati, dagli antipasti ai secondi, ma anche per contrastare la grassezza di salumi non troppo stagionati o cotti. Un’idea più local? provarlo con un del caciocavallo ragusano fresco scottato sulla piastra.

Santa Tresa – “Rina Ianca” Grillo Viognier Sicilia DOC 2019
Uvaggio: 70% Grillo 30% Viognier
Vinificazione: raccolta e vinificazione separate per le due varietà (viognier a fine agosto e grillo nella prima metà di settembre), una notte in cella frigorifera per abbassare la temperatura, poi diraspatura e pressatura soffice. Sosta del mosto fiore per una notte in vasca a 10 gradi e poi fermentazione in acciaio a 17-19°C per 10-12 giorni.
Affinamento: dopo la fermentazione le due varietà vengono unite per un affinamento sur lies di circa 4 mesi con frequenti movimentazioni delle fecce nobili.
Il carattere solare e beverino del grillo e l’intensità floreale del viognier. “Rina ianca” in siciliano significa “sabbia bianca” e il nome rende bene la sensazione di purezza assolata e leggera che questo vino trasmette. Al naso libera aromi puliti di fiori bianchi freschi (gardenia e mughetto) e di pesca nettarina con ricordi di limone verdello. In bocca, una morbidezza ben gestita si bilancia con l’acidità e con una vena sapida che richiama le terre calcaree da cui proviene. Un vino dalla bevibilità piacevole e che ben si presta ad accompagnare tutto il pasto, abbinato a piatti non troppo complessi a base di pesce e di verdure.

Santa Tresa – Cerasuolo di Vittoria Docg 2018
Uvaggio: 60% Nero d’Avola 60% (di cui circa il 15% leggermente appassito in pianta), 40% Frappato
Vinificazione: diraspa-pigiatura delicata e vinificazione separata per i due vitigni: Per il nero d’Avola fermentazione in botti di rovere di Slavonia da 30 hl a 18-24°C con rimontaggi in base alle degustazioni e successiva sosta sulle bucce per 15 giorni; per il frappato fermentazione in tini di acciaio a circa 18-20°C, 8-10 giorni a contatto con le bucce e fermentazione malolattica.
Affinamento: assemblamento in botti di rovere da 30 o 60 hl e per circa il 15% in barriques di rovere francese. Segue affinamento in legno di almeno un anno.
Un naso di frutta rossa matura, marasche, fragoline di bosco e more, legate da note di cuoio, spezie dolci ed eucalipto. Un vino che riempie la bocca, ma senza appesantirla, reso vivace da una bella acidità e da un apporto minerale che donano piacevolezza e bevibilità.